Disastro Roma-Lido, il Comitato dei pendolari: “Ecco di chi è la colpa”

In una lunga nota il Comitato dei pendolari denuncia come sulla Roma-Lido la situazione sia precipitata e di chi sono le responsabilità

roma-lido

Dal 13 settembre la Roma-Lido funzionerà da Lido Centro a Porta San Paolo. Ben tre fermate per molti mesi, prevedibilmente fino al mese di marzo 2022, resteranno chiuse (leggi qui): Stella Polare, Castelfusano e Cristoforo Colombo.

In una lunga nota il Comitato dei pendolari denuncia come sulla Roma-Lido la situazione sia precipitata e di chi sono le responsabilità

Il Campidoglio e la Regione Lazio hanno passato gli ultimi mesi a scambiarsi accuse riguardo alle responsabilità di quello che è un disastro annunciato e che ha un dato incontrovertibile: la Roma-Lido non ha treni a sufficienza per assicurare il servizio con una frequenza dignitosa di 20 minuti ogni corsa.

Dopo aver pubblicato le posizioni dell’assessore regionale (leggi qui) e la controreplica di quello comunale (leggi qui) abbiamo deciso di dare piena voce al Comitato pendolari: gli utenti sono le vere vittime di questo vergognoso disservizio. E l’organizzazione dei viaggiatori ha risposto producendo un lungo documento che riassume le vicissitudini, i numeri e le responsabilità delle parti coinvolte.

Storicamente la Roma-Lido è la linea più affollata d’Italia con circa 90mila passeggeri al giorno (almeno negli anni di funzionamento regolare). Una linea altamente redditizia, dunque, se si dovessero calcolare gli incassi per abbonamenti e biglietti giornalieri. Ciò nonostante, è anche la peggiore come qualità in Italia: per quattro anni di seguito (dal 2015 al 2018) la linea si è “conquistata” il Premio Caronte di Pendolaria (leggi qui).

Il Comitato pendolari, statistiche alla mano, ha calcolato che negli ultimi cinque anni il numero di corse programmate è sceso drammaticamente da 180, con frequenze i orari di punta a 7 minuti e mezzo, a circa 100 corse/giorno e frequenze a 25/30 minuti di media, con punte di 35/45 minuti di attesa in banchina.

Visti i tempi attuali di andata/ritorno dei convogli tra Roma Porta S. Paolo e C. Colombo (90 minuti di “giro treno”) – spiegano dal Comitato dei pendolari – ne occorrerebbero 13 di treni per fare bene l’orario di punta a 7 minuti e mezzo, 10 per fare quello a 10 minuti, 7 per fare quello a 15 minuti d’intervallo. Va chiarito che anche in questi mesi estivi ATAC avrebbe avuto treni sufficienti a rispettare il servizio a 15 minuti, pur considerando il CAF messo fuori uso per tre settimane perché colpito da un pericoloso atto vandalico al vetro anteriore del macchinista, ma solo se supportati da una idonea e rapida manutenzione ordinaria. Tra luglio e agosto dal Deposito di Magliana sono usciti, per entrare in servizio giornaliero, otto diverse rotabili, eppure negli ultimi tre mesi hanno girato in contemporanea in linea mediamente tre/quattro convogli. Incidentati, incendiati, guasti, in manutenzione ordinaria lenta o in attesa pezzi di ricambio o di revisione o collaudo, quale che sia la motivazione, si tratta comunque di mezzi di trasporto ‘assenti’; si badi bene “assenti” non ‘mancanti’ alla dotazione della ferrovia”.

In realtà, stando ai documenti in possesso del Comitato dei pendolari, la Roma-Lido dispone “addirittura di diciotto treni : 8 CAF300 (ex Metro A – di proprietà di ATAC) e 10 MA200 (di proprietà di Roma Capitale – ex Metro A del Giubileo, poi tolti e rifilati alla Roma Lido per pessima affidabilità conclamata)”. Due di questi treni (un MA200 e un CAF 300) sono bloccati per incidente. Tre dei 10 MA200 si sono guastati ripetutamente e sono stati abbandonati come “magazzino” di pezzi di ricambio. Sui restanti 7 MA200 furono finalmente montate 42 unità di condizionamento ma 3 treni sono talmente malridotti da essere stati anch’essi abbandonati.

E sono due di questi MA200 malridotti che, dopo essere stati disaccoppiati, sono oggetto dell’annuncio dell’assessore Alessandri (leggi qui). “Ma per questo lavoro non basteranno solo 2 o 3 mesi di lavoro, come qualcuno vuol lasciar credere; come precisato pubblicamente anche dal braccio destro dell’Assessore Alessandri alla manifestazione dei Comitati pendolari – ribatte il Comitato pendolari – Ci vorranno circa sei mesi per ciascuna Revisione generale di questi primi 2 treni, cui seguiranno (tra sei mesi) le lavorazioni di altri due”. “Nel frattempo la Regione dovrà coprire il finanziamento dei restanti 36 milioni e passa, per mandare in manutenzione, messa in sicurezza o revisione generale tutti i circa 27 treni MA200, Alstom o Firema che non funzionano o non sono adeguati agli standard di sicurezza su Roma Lido e Roma Nord”.

Riguardo alla manutenzione, la querelle tra Regione Lazio e Comune di Roma vive sulle ambiguità mentre il contratto di servizio è chiaro: spettano ad Atac la “manutenzione ordinaria tesi alla conservazione e alla funzionalità dei beni,”, “le revisioni periodiche previste per legge del materiale rotabili” e “la revisione generale dei mezzi (sia delle elettromotrici che dei complessivi) di proprietà di ATAC, nonché la sostituzione di essi e/o di loro parti”. Al comma 2 art 11 dello stesso contratto, però, si specifica che “Gli interventi di cui al precedente comma si intendono a carico (ndr. – a onere, a spesa) di ATAC, con esclusione degli interventi di manutenzione straordinaria (punto c ed e del precedente comma) e della rimozione dei graffiti (punto f del precedente comma).” Quindi la Regione Lazio ha colpe, eccome.

Riguardo alle responsabilità del Campidoglio, invece, il Comitato pendolari ricorda anche quelle che riguardano la manutenzione dei convogli metro A e metro B, che interessa indirettamente anche la Roma-Lido: “Ben due gare per individuare le imprese, che avrebbero dovuto fare il lavoro su tutti i CAF300, in primis quelli della Lido, sono andate una deserta e l’altra in tribunale: solo ora è stato deciso che la ditta che si è aggiudicata la seconda gara inizierà le operazioni di revisione dei treni”.

Il 1° luglio l’Autorità nazionale per la sicurezza ferroviaria ANSFISA ha ordinato ad Atac di togliere 4 treni CAF dalla Roma-Lido perchè non più conformi agli standard di sicurezza e manutenzione. “Questi 4 treni spariti dal servizio – denuncia il Comitato – non stanno ancora facendo la Revisione generale chilometrica di cui si scriveva sopra, ma altri interventi urgenti ai carrelli e forse ad altre componenti; a seguire faranno la revisione generale e il tutto non impegnerà meno di 5 mesi a coppia di treni. E quando i primi due di questi quattro treni CAF in ‘pre’-revisione torneranno, andranno a fine chilometraggio gli altri CAF300, quelli che quasi da soli hanno retto la linea per tutta l’estate assieme a 4 rotabili MA200 molto poco affidabili.”.

Infine, I treni nuovi che verranno tra anni sono solo 5 per la Lido e 6 per la Nord, di ben 38 treni necessari, programmati e annunciati da anni, 20 per la Lido e 18 per la Nord. ”Iniziata fin da gennaio 2018, la procedura di gara a maggio 2021 era ancora ferma alla fase del seggio per l’esame della documentazione amministrativa, cioè il settore di Astral che era stato incaricato di aprire le “buste amministrative” delle offerte (arrivate da mesi) al posto della Direzione regionale dei trasporti” segnala il Comitato dei Pendolari, ironizzando ma neanche troppo: “Occorre pazienza: per l’apertura del Giubileo 2025 potremo salire assieme sul primo di quei treni”.

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