Casal Palocco, anziani maltrattati nella Rsa: condannata la responsabile

Per gli abusi su sei anziani condannata a 2 anni e mezzo  la coordinatrice 

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Anziani insultati, maltrattati, picchiati, sedati e costretti all’occorrenza a bere poca acqua così avrebbero fatto meno pipì. È così, secondo la procura che per mesi sarebbe stata gestita a Casal Palocco l’Rsa Villa Fidia.

Per gli abusi su sei anziani condannata a 2 anni e mezzo  la coordinatrice

A pagare per il trattamento Antonella B., la responsabile e coordinatrice del personale,  condannata, ieri, 15 luglio, a due anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione medica. Assoluzione piena, invece, per altri cinque addetti che erano stati spediti a giudizio.

Sei gli anziani vittime: sarebbero stati costretti a subire strattonamenti, tirate di capelli, umiliazioni ma anche a bere poca acqua (“per fare meno pipì”) o a sottoporsi a loro insaputa a terapie con psicofarmaci per calmarne reazioni, e persino lamentele. (leggi qui).

Domani ti faccio le punture che fanno male, muori come Gesù Cristo e ti faccio una croce”. Oppure: “Dategli poca acqua, fanno meno pipì“.  Riportano le carte di indagine.

Gli accertamenti condotti dai finanzieri del comando di Ostia e le indagini preliminari coordinate dal sostituto procuratore Francesca Passaniti, erano iniziate nel 2017 dopo la denuncia sporta da un familiare. Tra le sei vittime individuate, malati di Alzheimer o non autosufficienti, costretti a vivere nella paura.

La procura aveva chiesto la condanna a 4 anni e mezzo per la coordinatrice della casa di riposo, e 3 anni per la responsabile del personale, per una operatrice socio sanitaria e per una inserviente.

Gli imputati, secondo le posizioni, erano accusati di maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione. Solo per un chirurgo e un neurologo consulenti della struttura, accusati di falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, il pm aveva già chiesto l’assoluzione.

Tra gli insulti “ti faccio fare una brutta fine e non lo saprà nessuno”. Gli anziani piangevano: “Siamo in gabbia”.

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