Ostia, sparò per “vendicare” la madre. Chiesti 9 anni per l’ex pugile Davide Cenciarelli

L'ex pugile assieme al fratello avrebbero sparato a un vicino di casa per "vendicare" un'aggressione alla madre. L'accusa tentato omicidio

L'ex pugile di Ostia Davide Cenciarelli

Dal sogno delle Olimpiadi di Londra 2012 al rischio di finire quasi dieci anni in galera per “vendicare” a colpi di pistola la madre aggredita in via Forni dopo una lite per rumori molesti. La procura di Roma ha appena avanzato la richiesta di condanna per Davide Cenciarelli, l’ex pugile di fama nazionale, arrestato a ottobre con l’accusa di tentato omicidio assieme al fratello Mirko (stessa pena richiesta anche per lui).

L’ex pugile assieme al fratello avrebbero sparato a un vicino di casa per “vendicare” un’aggressione alla madre. L’accusa tentato omicidio

Un arresto eseguito su mandato di cattura per un episodio di quattro mesi prima. I due fratelli lo scorso giugno avrebbero cercato di vendicare la madre aggredita in una lite condominiale. E per questo hanno ferito con un colpo di pistola un 36enne cileno, che avrebbe preso parte alla rissa nata per rumori molesti e che tra i tanti sarebbe stato colpito a caso.

La richiesta di condanna

Per Davide Cenciarelli, ex campione italiano ed europeo dei pesi welter, e per il fratello, ieri, 24 aprile, la procura ha chiesto la condanna a 9 anni e 4 mesi di carcere, così ridotti dalla scelta del rito abbreviato.

Il pugile era una delle promesse della boxe romana. Avrebbe anche dovuto rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Londra. Ma nel 2010 sul ring di San Pietroburgo si ritrovò con un ematoma alla testa per i pugni ricevuti nel corso di un match. L’operazione chirurgica gli lasciò 59 punti che stroncarono la sua carriera. Appesi i guantoni da boxe al chiodo, l’ex pugile ha iniziato a lavorare come bagnino e addetto al servizio d’ordine in più stabilimenti di Ostia.

L’arresto

Il tentato omicidio contestato risale all’alba del 19 giugno sul Lungomare Duca degli Abruzzi quando due fratelli avrebbero tentato di uccidere Francisco N.G., un cileno di 36 anni che quella notte si era presentato all’ospedale di Ostia con una ferita di arma da fuoco al fianco destro. “Ero in spiaggia quando mi hanno sparato improvvisamente, non so chi sia stato”, la sua spiegazione.

In ospedale era finita anche la madre dei due trentenni di Ostia che nell’aggressione aveva riportato lividi e una brutta lussazione di una spalla.

Nonostante la scarsa collaborazione della vittima, i poliziotti del X Distretto di Ostia Lido, raccolte una serie di testimonianze, si era messi sulle tracce degli aggressori, ricostruendo anche il movente del delitto. Da qui la misura cautelare e ora la richiesta di condanna.

I due fratelli hanno sempre contestato l’accusa.