Commozione e palloncini bianchi fatti volare in cielo per i funerali di Paolo Corelli, il 47enne ucciso in strada in via Ettore Roesler Franz ad Acilia. L’esecuzione è avvenuta all’alba di lunedì 14 febbraio a colpi di pistola (leggi qui).
Grande partecipazione davanti alla chiesa di San Giorgio Martire ad Acilia dove questa mattina, sabato 19 febbraio, alle 11 si sono svolti i funerali. Amici e parenti continuano a non darsi pace per questo omicidio avvolto ancora nel mistero (leggi qui).
Acilia, chi era Paolo Corelli
Paolo Corelli era incensurato, addetto all’ortofrutta del supermercato Emmepiù di via delle Ombrine a Fiumicino. L’agguato mortale è avvenuto sotto gli occhi della moglie, davanti alla macchina della coppia che si stava per avviare a lavoro (leggi qui).
Una delle conoscenti ricorda la figura benvoluta di Paolo con questo messaggio: “Avete visto quante persone si sono recate al funerale per dargli l’ultimo saluto? Perché lui era una brava persona e soprattutto un grande papà”.
L’esame autoptico è stato eseguito nell’istituto di medicina legale dell’Università Tor Vergata dal dottor Mirko Massimilla subito dopo la nomina da parte del pm Stefano Luciani, titolare dell’indagine (leggi qui).
L’esame dimostra che è stato un agguato da professionisti: un colpo al cuore, un altro al torace e l’ultimo a un braccio. L’autopsia sul corpo di Paolo Corelli conferma che il killer non ha sparato a caso. Si è trattato di una esecuzione, probabilmente compiuta da un professionista.
Il killer potrebbe essere fuggito con un ciclomotore o un’auto lasciata nelle vicinanze. O magari era atteso da un complice. L’agguato era stato studiato probabilmente da tempo. Corelli, però, a quanto pare, non aveva mostrato preoccupazione, o almeno non si sarebbe confidato con nessuno. Intanto, proseguono le indagini per dare finalmente un volto all’assassino di Paolo.
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