E’ arrivato il definitivo no da parte della Regione Lazio alla richiesta di realizzazione del progetto di riconversione della discarica di Roncigliano. Si tratta del piano a cui il comune di Ardea si era già opposto con una delibera di Giunta (leggi qui).
Infatti, con una Determina della Regione, a firma del dott. Vito Consoli, Direttore della Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette, è stata archiviata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che ne ha annullato, di fatto, la creazione.
No alla discarica di Roncigliano, il Comune di Ardea: “Impianto avrebbe compromesso salute dei cittadini di Villaggio Ardeatino”
“Con questo passaggio – spiega in una nota il Comune di Ardea – è stato messo un altro punto fermo su quella che da sempre è la nostra estrema attenzione sulla tutela del territorio ed in particolare verso progetti ad alto rischio di inquinamento”.
“Ricordiamo che l’impianto, il più grande d’Europa, avrebbe continuato ad impattare pesantemente su un territorio già fortemente compromesso e, soprattutto, sulla salute dei cittadini di Villaggio Ardeatino, distanti pochissime centinaia di metri dalla discarica di Roncigliano”.
“E’ stata la sinergia con enti, associazioni e cittadini dei territori potenzialmente impattati dall’impianto con cui, attraverso la presentazione di osservazioni, non ci siamo sottratti dall’obbligo morale di presentare le nostre considerazioni ostative assieme”.
“Non siamo “contrari a prescindere” – spiega ancora il comune – La consapevolezza del fatto che il problema dello smaltimento dei rifiuti è importante e richiede una strategia seria ci impone di pretendere che i progetti siano ecologicamente sostenibili e a tutela della salute dei cittadini, non a loro discapito”.
“Insomma, la nostra contrarietà è verso quelle che sono considerate cure che produrrebbero danni peggiori del male che si vuole curare”, conclude il comune di Ardea.
Discarica di Roncigliano: un po’ di storia
La discarica di Roncigliano è stata aperta illegalmente agli inizi degli anni ottanta, in una zona all’epoca interessata da colture viti-vinicole. Fu in seguito autorizzata e concepita come impianto da un massimo di sei invasi, ma nel dicembre 2007 è stata diffusa la notizia della costruzione del settimo invaso.
Nel novembre 2007 hanno iniziato a rincorrersi notizie, via via sempre più insistenti e accreditate, che a Roncigliano sarebbe stato realizzato un inceneritore per smaltire i rifiuti, in vista dell’imminente chiusura della discarica stessa, ormai giunta a saturazione, e di quella di Malagrotta a Roma.
Si costituì immediatamente un Comitato “No Inceneritore” che prese in mano le proteste dei residenti nella zona.
Il progetto è stato bloccato ad ottobre 2010, a seguito della vittoria al TAR del Coordinamento Contro l’Inceneritore. Infine la ventilata riapertura della discarica di Roncigliano, è stata fermata dal no della Regione al progetto di biogas.
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