Spedizione punitiva contro detenuto: calci e pugni durante l’ora d’aria a Rebibbia

Il detenuto è finito in ospedale con varie lesioni e fratture

Spedizione punitiva contro detenuto: calci e pugni durante l’ora d’aria a Rebibbia
Un carcere. Foto di archivio

Un detenuto è stato massacrato di botte durante l’aria d’aria, all’interno del carcere di Rebibbia. L’uomo, 54 anni, conosciuto come “Caccoletta”, è stato aggredito da una ventina di altri detenuti.

Il detenuto è finito in ospedale con varie lesioni e fratture

L’aggressione contro il detenuto si è verificata nella giornata dello scorso 24 aprile. A finire nel mirino di altri detenuti è stato Claudio L., soprannominato “Caccoletta”, residente nella zona di Borgonovo, nella periferia di Tivoli.

Il fatto è stato denunciato pubblicamente dal legale di fiducia di Claudio L., l’avvocato Pietro Nicotera, Responsabile del Dipartimento Giustizia della Lega di Roma e Provincia.

In base al racconto del legale, durante l’ora d’aria nel cortile del Nuovo Complesso di via Raffaele Majetti a Roma, dove i detenuti passeggiano, il suo assistito è stato atteso da un gruppo di essi, formato da una ventina di persone tra cui alcune di origine napoletana, in un luogo dove la guardia ha una visuale meno aperta.

Qui è stato aspettato per poi essere aggredito con calci e pugni in quella che sembrerebbe essere stata una spedizione punitiva a tutti gli effetti.

Quando la guardia si è resa conto di ciò che stava accadendo, ha dato l’allarme e gli agenti della penitenziaria si sono precipitati sul posto bloccando gli autori del pestaggio. I quattro che lo hanno continuato a percuotere mentre era e terra sono stati individuati.

L’uomo è stato poi trasportato all’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove gli sono state riscontrate varie lesioni tra cui un trauma cranico, la frattura del setto nasale e la rottura di cinque costole. A causa delle lesioni riportate è stato in ospedale dal giorno dell’aggressione, fino al 29 aprile, quando avrebbe chiesto di essere dimesso.

Alla base della furia che ha fatto scaturire l’aggressione vi sarebbe proprio il motivo per cui “Caccoletta” è detenuto ovvero una tentata rapina avvenuta ai danni di una parafarmacia (leggi qui).

L’uomo aveva utilizzato una pistola finta ma il fatto era avvenuto alla presenza di una minore. Una voce circolata nel carcere e questo avrebbe fatto scaturire la spedizione punitiva.

Anche in quell’occasione Claudio L. venne aggredito e pestato a sangue da due passanti.