Santa Palomba, ufficiale il bando per l’inceneritore: spesa da 1 miliardo di euro

Pubblicato il bando e i vari dettagli relativi alla durata della concessione per realizzare il discusso inceneritore a Santa Palomba

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Inceneritore di Santa Palomba, inquinante e a rischio sanzioni europee

Semaforo verde grazie alla pubblicazione del bando che dà ufficialmente il via alla gara per aggiudicarsi il diritto a costruire il molto discusso termovalorizzatore di Santa Palomba, che di fatto nessun comune vuole avere nelle vicinanze ma che risulterà fondamentale per stoccare e smaltire parte delle quantità oceaniche di rifiuti che sommergono ogni giorno Roma città, per un investimento che arriva molto, molto vicino al miliardo di euro.

Pubblicato il bando e i vari dettagli relativi alla durata della concessione per realizzare il discusso inceneritore a Santa Palomba

Nel dettaglio, tra i dati salienti, circa 820 milioni di euro infatti sono destinati ai lavori, 26,5 milioni sono i costi per garantire la sicurezza dei lavori e altri 153,3 milioni  saranno dedicati per assumere e gestire la manodopera necessaria per gli interventi utili a realizzare due forni giganteschi, capaci di contenere e trattare 300mila tonnellate all’anno di rifiuti di tutti i tipi e nelle attese dovrà essere tra i meno inquinanti d’Europa.

L’annuncio dell’avvio del bando è stato dato dallo stesso sindaco capitolino Roberto Gualtieri nella giornata del 16 novembre, durante il “Secondo Rapporto alla Città” tenutosi all’auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” a Roma nord.

Obiettivo centrale è quello di rendere attivo l’impianto di stoccaggio rifiuti a Santa Palomba entro il 2026 e il termine ultimo per presentare le offerte relative al bando di gara annesso è fra pochi mesi, entro il 16 maggio del 2024.

Al termine dei lavori, è stata stabilita con tanto di annuncio ufficiale diramato ieri, 16 novembre, dal Campidoglio, che la durata della concessione iniziale sarà di 33 anni e 5 mesi in base al piano economico-finanziario che sarà presentato dal comune di Roma.

In totale la spesa complessiva che verrà richiesta durante tutto il periodo della concessione in questione sarà di 7,4 miliardi di euro con un tetto massimo già stabilito a monte dal Comune di Roma che imporrà al Campidoglio di garantire un massimo di spese per questo impianto di 40 milioni di euro a valere sulle casse pubbliche, come previsto per questo che rientra nei cosiddetti “impianti ancillari” ovvero quelli utili a trasformare il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti in energia e ceneri da ridistribuire sul mercato e dal quale il Campidoglio potrà a sua volta guadagnare introiti.

In particolare tante amministrazioni comunali hanno opposto forti resistenze nel tempo per non avere vicino questo impianto, come è accaduto di recente con Guidonia, che per bocca del suo Primo Cittadino, Mauro Lombardo, ha più volte chiaramente ribadito di non voler avere nel suo comune, pur rientrante nella provincia romana, i “rifiuti di Roma”.

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