Paolo Ferrara (M5S) denuncia: “Il Campidoglio ignora la riqualificazione della foce del Tevere”

Foce del Tevere - Foto Instagram

Il Campidoglio continua a trattare Ostia come se non fosse territorio di sua competenza amministrativa. Dopo i madornali difetti di progettazione nel nuovo ponte della Scafa, dopo l’indifferenza mostrata nel supporto alla Metromare, arriva anche l’assenza di fondi e progetti destinati al capitolo della rigenerazione urbana del corso del Tevere nel suo tratto terminale.

Sconcerto nella Commissione Urbanistica: né fondi né progetti per la rigenerazione urbana da Ostia Antica fino alla foce

Avevamo già denunciato che la scelta del Campidoglio di lasciare fuori Ostia riguardo alla Rigenerazione urbana prevista nel Pnnr. Adesso si scopre che la questione è estesa anche al fiume. Com’è noto anche agli alunni delle scuole elementari, il Tevere è il corso d’acqua che attraversa Roma e sfocia nel Tirreno suddiviso nei due rami rispettivamente di Fiumicino e Fiumara Grande di Ostia. Ed è altrettanto noto che Ostia è nel Comune di Roma, appartenendo al X Municipio. Ciò nonostante, stando alla denuncia del consigliere comunale del M5S, Paolo Ferrara, il Campidoglio ignora questa realtà geografica e amministrativa.

Oggi in Commissione Urbanistica – segnala in data odierna, martedì 8 agosto, Ferrara – abbiamo parlato del progetto di rigenerazione del tratto urbano del Tevere, che dovrebbe arrivare da Marconi fino alla foce. E ancora una volta, l’amministrazione Gualtieri si è persa un pezzo di città, sempre quello: il Litorale”.

Nel masterplan – assicura l’esponente pentastellato – non esiste nulla riguardo la riqualificazione ambientale dell’isola di Tor Boacciana, e ancora peggio nulla per la sezione che va dall’approdo di Ostia Antica al mare. Completamente ignorati l’Idroscalo, il Porto di Roma, lo sviluppo turistico di Ostia, le spiagge di Castel Porziano, Capocotta e le secche di Tor Paterno”.

Persino i tecnici che hanno riferito del progetto in Commissione – dettaglia Ferrara, che è anche vicepresidente dell’assemblea capitolina – hanno candidamente ammesso che lasciare fuori queste aree è stato un errore. O meglio, una scelta politica, perché mancavano i soldi per coprire tutti i comparti previsti nel progetto avviato dai 5 Stelle: e quindi la scure è caduta di nuovo lì, dove cade sempre. In compenso hanno inserito quei territori nel loro ‘Piano strategico’, cioè nel diario dei sogni da realizzare in futuro. Tanto quello è gratis”.

Insomma, conclude il grillino, “il Mare di Roma continua a rimanere isolato e ai margini delle scelte operate in Campidoglio. Farebbero prima a chiedere a Ostia di andarsene e di diventare un Comune a parte. Sicuramente sarebbe più rispettoso verso i cittadini“.