Addio al nuovo Ponte della Scafa: la Conferenza dei Servizi cancella il progetto

Troppe prescrizioni e pareri negativi nella Conferenza dei Servizi: il Comune di Roma dovrà redigere un nuovo progetto

Le rampe del Ponte della Scafa

Stop al nuovo Ponte della Scafa: la Conferenza dei Servizi tra gli enti interessati ha espresso parere negativo sul progetto. E gli uffici dovranno redigere un nuovo progetto che tenga conto di tutte le prescrizioni sollevate su quell’area.

Troppe prescrizioni e pareri negativi nella Conferenza dei Servizi: il Comune di Roma dovrà redigere un nuovo progetto

Ciò che avevamo anticipato in diversi nostri articoli è ora ufficiale. La Conferenza dei Servizi riconvocata dopo l’assegnazione dell’appalto ha ricevuto pareri negativi e prescrizioni costruttive che rendono inattuabile il progetto originario. Per questo motivo, l’opera viene bloccata e si è stabilito che le caratteristiche del viadotto con quelle delle rampe di lancio dovranno essere riviste. Insomma, sarà necessario un nuovo progetto.

Le motivazioni dello stop al cantiere (fermo da diversi mesi) sono raccolte in una disposizione comunale del 28 giugno scorso. La bocciatura del progetto parte dalla “nuova campagna di indagini geognostiche e sismiche, a seguito delle quali sono risultate condizioni dei terreni di fondazione delle infrastrutture non prevedibili in precedenza (a causa delle nuove prescrizioni normative non esistenti al tempo della redazione del progetto definitivo e della sua approvazione): in particolare, presenza di materiali coesivi altamente compressibili e poco resistenti con presenza di sacche di GAS in pressione (CO2, CH4 e H2S) lato Fiumicino e presenza di materiali sabbiosi sottoposti a rischio di liquefazione quando soggetti a forzante sismica lato Ostia”. Insomma, i terreni dove realizzare i pilastri del ponte non sono adeguati.

C’è poi l’intervento fatto a ottobre 2019 da parte dell’allora Assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture del Comune di Roma che “ha richiesto l’inserimento di una pista ciclabile su tutto il tracciato del ponte e della viabilità connessa”.

Addio al nuovo Ponte della Scafa: la Conferenza dei Servizi cancella il progetto 1
Le dimensioni del nuovo ponte della Scafa nel progetto bocciato da diversi enti

A questo si aggiunge che il 23 febbraio 2021 “il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio” relativamente al “Progetto Definitivo del Nuovo Ponte della Scafa e della relativa viabilità di collegamento” ha comunicato che i suoi precedenti pareri “siano da ritenersi non più efficaci”. Anche la Commissione di Riserva della Riserva Naturale Statale del “Litorale Romano” ha espresso parere negativo. E il Consorzio di Bonifica aveva evidenziato stringenti prescrizioni.

PUO’ INTERESSARTI ANCHEPer l’Anac il progetto del nuovo Ponte della Scafa è un esempio di spreco e inefficienza

Tutte le Amministrazioni che hanno espresso diniego alla realizzazione dell’intervento – specifica il documento capitolino – sono state concordi sul fatto che l’altezza del nuovo ponte dovrà essere sensibilmente ridotta, riducendo pertanto anche l’altezza e la lunghezza della viabilità di raccordo e, in particolare, nel parere dell’ente Parco di Ostia Antica e della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, è stata indicata l’altezza limite del ponte pari a m 7,5 rispetto ai 18 attuali”.

Le prescrizioni e le condizioni necessarie ai fini del superamento dei pareri negativi espressi da parte degli enti preposti alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale e dei beni culturali, implicano profonde modifiche al progetto”. Pertanto il Comune di Roma cancella il vecchio progetto e si impegna a elaborarne uno nuovo che tenga conto delle osservazioni sollevate.

Le battaglie dell’associazione Amici del Lungomare

Da sempre l’associazione Amici del Lungomare di Ostia si batte per la revisione di quel progetto. L’ultimo intervento era stato rivolto all’Anac, l’autorità anti-corruzione. A marzo 2022 il presidente dell’associazione, Bruno Spinozzi, scriveva che l’importo provvisorio dei lavori è di 42.516.429 euro”, somma alla quale “mancano i maggiori oneri dovuti: alla realizzazione delle  vasche di laminazione su palificazione profonde in cemento armato e all’adeguamento generale dei costi alla nuova Tariffa dei Prezzi Gennaio 2022”. Una somma ben distante ai 27.658.511 euro indicati dal Comune di Roma con tariffe ferme al 2007. Addirittura, scriveva Spinozzi, “non risulta  ancora possibile preventivare  il costo futuro dell’opera ( con molta probabilità non inferiore a 60 milioni di Euro)”.