Mortale di Casal Palocco: interrogato lo youtuber. La testimonianza chiave di un amico

Interrogatorio di garanzia per lo youtuber Matteo Di Pietro, agli arresti domiciliari da alcuni giorni a seguito dell'incidente mortale di Casal Palocco, dove è morto il piccolo Manuel Proietti

Roma: emergono i risultati dell’interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto Matteo di Pietro, lo youtuber che è da diversi giorni agli arresti domiciliari dopo l’incidente di Casal Palocco, dove oltre a diversi feriti è morto il piccolo Manuel Proietti.

Interrogatorio di garanzia per lo youtuber Matteo Di Pietro, agli arresti domiciliari da alcuni giorni a seguito dell’incidente mortale di Casal Palocco, dove è morto il piccolo Manuel Proietti

Così si è espressa al termine dell’interrogatorio stesso la sua avvocatessa, Antonella Benveduti, che oggi, martedì 27 giugno ha detto, al riguardo: “Attendiamo risultati delle consulenze disposte dai pm. Questa è una tragedia per tutti. Il mio assistito è distrutto così come la famiglia di Manuel: sono due famiglie distrutte. In questa questa attendiamo l’esito delle consulenze tecniche disposte dalla Procura sui dispositivi sequestrati e sulla velocità del Suv”. 

Tra i risvolti emersi da una testimonianza citata testualmente e presente all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, già prima dell’incidente gli altri youtuber avevano chiesto più volte al loro “collega” di rallentare mentre quest’ultimo era alla guida del Suv Lamborghini. Gli youtuber in questione erano tutti membri della community online dei The Border Line, e lo stesso Di Pietro era ben consapevole di essere spesso ripreso per realizzare i video con i quali venivano aggiornate le centinaia di migliaia di follower del loro canale di Youtube, ora chiuso dopo la tragica vicenda.

L’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza e il ventenne Matteo Di Pietro, camicia celeste e pantaloni beige, si è presentato per esporre la sua versione al Giudice per le Indagini Preliminari Angela Gerardi, rispondendo alle sue domande, in una vicenda giudiziaria che è ancora alle battute iniziali.

Nell’atto viene evidenziata la testimonianza chiave di uno dei ragazzi che era a bordo dell’auto presa a noleggio: “Ero seduto sul sedile centrale posteriore della Lamborghini – ha sostanzialmente detto il testimone – non guardavo la strada perché mi stavo riprendendo con le telecamere e rivolgevo domande a chi era con me: ‘a chi piace questa macchina?’ e poi dopo avere finito ho chiesto a Matteo di andare piano”. E inoltre, prosegue: Ho avuto sicuramente la percezione che stessimo viaggiando ad una velocità compresa tra i 50 km orari e i 100. Ne avevo avuto la certezza una volta vista la Smart. Anche un altro ragazzo che era a bordo si era raccomandato con Matteo di andare piano sia pochi minuti prima dell’incidente, sia nei giorni precedenti. Al momento dell’incidente stavo registrando con la camera piccola mentre un altro amico stava utilizzando quella grande”.

Al piccolo Manuel è stata dedicata oltre alla panchina, anche una fiaccolata proprio nei giorni scorsi a Casal Palocco, per commemorarne la drammatica scomparsa e sostenere la famiglia del bambino deceduto in questi momenti difficilissimi.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che gli indagati vanno in questi casi ritenuti presunti innocenti fino all’ultimo grado di giudizio e all’emissione di una sentenza definitiva di condanna.

Se vuoi approfondire la vicenda, clicca sulle parole chiave colorate in arancione e leggi gli articoli precedenti.