Crolla un soffitto in tribunale. Tutti i rischi per imputati e magistrati

Nuovo crollo nella palazzina B del tribunale. Fortunatamente il cedimento è avvenuto di notte

Nuovo crollo a Piazzale Clodio. Non solo incursioni di cornacchie e piccioni nelle aule: la cittadella giudiziaria della Capitale continua a mostrare segni di invecchiamento. La notte scorsa nella palazzina B del Tribunale penale è crollato il soffitto di un ufficio.

Nuovo crollo nella palazzina B del tribunale. Fortunatamente il cedimento è avvenuto di notte

Fortunatamente, dato l’orario, non si sono contati feriti. Non è la prima volta che nel palazzo di giustizia si verificano piccoli crolli qua e là, a volte pericolosi.

Un paio di anni fa aveva ceduto il soffitto di un bagno nella stessa palazzina. In precedenza ne era crollato un altro in un ufficio della palazzina accanto. Dopodiché sempre nella palazzina B, dove sono collocati ai primi piani le aule del tribunale monocratico e al quarto piano l’ufficio di una dozzina di magistrati, in due occasioni si sono staccati dei pannelli di marmo messi a cornice di porte e ascensori.

L’incidente più grave comunque risale aqualche anno fa: un ascensore schizzando sul soffitto schiacciò un magistrato, il pm Simona Maisto, ferendola gravemente. (leggi qui)

Con amarezza dobbiamo constatare – commenta il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta – che la Giustizia resta la Cenerentola della spesa pubblica e la mancanza di fondi per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria provoca tutta una serie di incidenti che solo per un caso possiamo definire piccoli”.

Che cosa diremmo oggi, se il crollo si fosse verificato di mattina, con gli uffici in piena attività? – prosegue Nesta – Non è la prima volta che episodi del genere accadono, per non parlare del ripetersi di contaminazioni da legionella, che puntualmente vengono riscontrate negli impianti del Tribunale più grande d’Italia“.

A tutela di tutti gli operatori che negli uffici giudiziari lavorano, magistrati, personale amministrativo e avvocati, e a tutela dell’utenza – conclude il Presidente Nesta – chiediamo con forza di varare un serio programma di interventi strutturali per restituire decoro e sicurezza alla casa della Giustizia romana“.

Faldoni e cornacchie

Eppure tra crolli, vecchie stampanti e faldoni abbandonati i palazzi della cittadella giudiziaria di Roma a volte riescono a suscitare anche ilarità: come quando pochi giorni fa una cornacchia si è posizionata all’ingresso di un’aula senza avere nessuna intenzione di mollare il punto di avvistamento (leggi qui). Gli imputati temevano che non fosse di buon auspicio. Ma, come si è visto, sono tanti i rischi in agguato nel contesto.