L’avvocata uccisa dall’ex, l’agonia durata un paio di minuti

Dall'autopsia la conferma, la breve agonia. Il colpo esploso per uccidere

Martina Scialdone. Nel riquadro Costantino Bonaiuti

L’agonia di Martina Scialdone è durata un paio di minuti: nessuna possibilità di scampo per l’avvocata civilista di 34 anni con studio ai Parioli uccisa fuori da un ristorante al Tuscolano dall’ex fidanzato, l’ingegnere e funzionario dell’Enav, Costantino Bonaiuti. (leggi qui)

Dall’autopsia la conferma, la breve agonia. Il colpo sparato per uccidere

Emerge dall’autopsia appena eseguita dall’istituto di medicina legale de La Sapienza Luigi Cipolloni, su incarico del pm Daniela Cento.

Dall’esame autoptico è emerso anche che il manager, un 60 anni apicale all’Enav, avrebbe sparato a distanza ravvicinata ma non a bruciapelo. Se avesse sparato a meno di 40 centimetri sul piumino indossato dalla vittima non sono emersi segni di bruciature.
Un colpo solo fatale, conferma l’autopsia, che esploso al petto della giovane, con una inclinazione dall’alto verso il basso (la vittima era più minuta del suo assassino) le ha perforato i polmoni provocando una devastante emorragia.

Ad inquadrare la volontà omicida e meglio calcolare la distanza dalla quale l’omicida ha esploso il colpo è lo stesso fratello della vittima, Lorenzo Scialdone, che proprio pochi minuti era stato chiamato dalla sorella dopo che si era chiusa nel bagno del ristorante Brado per chiedergli aiuto, perché terrorizzata dall’atteggiamento dell’ex compagno. La vittima di certo non poteva immaginare le vere intenzioni del suo ex, uscito da casa con la pistola.

Testimone chiave il fratello

Ho visto che Bonaiuti puntava l’arma e ha sparato. Si trovava a un metro. Forse mezzo metro”, ha riferito il fratello della vittima agli investigatori della Mobile. Una esecuzione vissuta in diretta dal fratello della vittima: “Ero lì accanto, eravamo tutti a un metro, mezzo metro l’uno dall’altro”.

Ecco perché gli inquirenti hanno contestato l’omicidio premeditato escludendo la tesi del colpo accidentale, sostenuta dall’ingegnere autore del femminicidio.

Un paio di giorni fa a Ponte Milvio un albanese di 38 anni ha esploso dei colpi di pistola contro l’ex moglie, una giovane donna italiana, fortunatamente senza centrarla (leggi).

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