Roma, clochard trovato morto a Castel Sant’Angelo: a segnalarlo dei turisti

Il clochard era su un giaciglio, vicino all'ingresso del monumento, nato come sepolcro dell'imperatore Adriano e ormai ridotto nei dintorni a una favelas vista San Pietro

Tragedia dell’abbandono a Castel Sant’Angelo dove nella mattinata di oggi dei turisti hanno segnalato la presenza di un cadavere: era il corpo di un clochard. I turisti nell’avvicinarsi per lasciare una monetina si sono accorti che il clochard non stava riposando vicino all’ingresso principale del monumento, altrimenti noto come Mausoleo di Adriano, ma era proprio morto.

Il clochard era su un giaciglio, vicino all’ingresso del monumento, nato come sepolcro dell’imperatore Adriano e ormai ridotto nei dintorni a una favelas vista San Pietro

I soccorritori sono stati subito avvisati, ma i medici non hanno potuto far altro che certificare il decesso mentre i carabinieri è spettato avviare le indagini per dare un nome alla vittima. Si tratterebbe di un uomo sui sessant’anni, probabilmente italiano. A rallentare l’identificazione la circostanza che il clochard è stato trovato senza documenti.

La morte violenta sembra essere esclusa. Sul corpo nessun segno evidente. Da qui l’ipotesi che l’uomo sia deceduto per un malore collegato al suo stato di salute come avrebbero indicato altri clochard che frequentano il parco di Castel Sant’Angelo.

Il sostituto procuratore di turno deciderà in giornata se mettere a disposizione l’autopsia. I militari dell’Arma avrebbero acquisito anche alcuni effetti personali dell’uomo mentre indagano per avere la conferma della sua identità.

Edificato intorno al 123 d.C. come sepolcro per l’imperatore Adriano e la sua famiglia, Castel Sant’Angelo ha un destino atipico nel panorama storico-artistico della capitale.

Mentre tutti gli altri monumenti di epoca romana vengono travolti, ridotti a rovine o a cave di materiali di spoglio da riciclare in nuovi, moderni edifici, il Castello – attraverso una serie ininterrotta di sviluppi e trasformazioni che sembrano scivolare l’una nell’altra senza soluzione di continuità – accompagna per quasi duemila anni le sorti e la storia di Roma.

Da tempo, però, Castel Sant’angelo viene utilizzato come punto di riferimento da clochard e disperati, tanto da essere ormai noto alle cronache anche come un punto favelas con vista su San Pietro.

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