Trovato cadavere di un 50enne sulla via Severiana: l’uomo è stato identificato

Perde la vita con lo scooter sulla via Severiana: tra le ipotesi non ancora escluse sulla morte di Massimiliano Gentilezza, anche le condizioni del manto stradale 

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Foto di repertorio

E’ morto mentre stava tornando a casa con lo scooter, Massimiliano Gentilezza, il 50enne di Aprilia trovato senza vita sulla via Severiana, nel tratto della Laurentina tra Ardea e San Lorenzo. E’ stata una persona di passaggio a fare il macabro ritrovamento e a dare subito l’allarme ai Carabinieri, intorno alle 23,00 della notte scorsa.

I Militari della Compagnia di Anzio giunti per primi sul posto, e dopo gli accertamenti medici che hanno confermato l’effettivo decesso dell’uomo, hanno avviato le indagini per cercare di ricostruire la vicenda e l’esatta dinamica della caduta, che è costata la vita al poveretto.

Perde la vita con lo scooter sulla via Severiana: tra le ipotesi non ancora escluse sulla morte di Massimiliano Gentilezza, anche le condizioni del manto stradale

Ha trovato la morte a 50 anni Massimiliano Gentilezza, e sulla strada dove forse era solito passare per rientrare nella sua abitazione ad Aprilia. Un percorso conosciuto o no, gli è comunque stato fatale. Lì sulla via Severiana, dove la Laurentina conduce a viale San Lorenzo, l’uomo è caduto dal mezzo ed è morto, la notte tra il 14 e 15 giugno.

Al rinvenimento del suo corpo, non era ancora nota la sua identità, solo dopo il trasporto della salma all’obitorio i Carabinieri hanno trovato i documenti dell’uomo custoditi all’interno del suo marsupio volato a poca distanza da dov’è stato trovato riverso accanto al suo scooter.

Sulla caduta del 50enne, che non sarebbe legata alla responsabilità di altri veicoli, si muovono comunque altre ipotesi, tra queste andranno via via escluse – ma ci penserà un esame medico più approfondito a farlo – le condizioni dell’uomo alla guida del mezzo, o la possibilità che si stato colto da un malore che può avergli fatto perdere il controllo dello scooter.

Non sono da escludere a priori, nemmeno le condizioni della strada, che l’uomo ha percorso negli ultimi istanti della sua vita, spesso tra le prime cause di morte sui mezzi a due ruote, come nel caso di Elena Aubry (leggi qui).

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