Il popolo di Capocotta in spiaggia per difendere il luogo simbolo della libertà: folla per il rito dell’abbraccio

Il popolo di Capocotta si ritrova sulla spiaggia esclusa dall'avviso pubblico per la gestione dei chioschi: "L'Oasi naturista è un rifugio che va difeso"

Mentre 56 candidati si stanno contendendo i contratti di affidamento delle strutture di Capocotta, sulla spiaggia dell’Oasi Naturista che risulta la grande assente nel bando e che è stata fatta perfino sparire dalla cartografia allegata dall’amministrazione, si è svolta una festa del 25 aprile molto speciale, che ha riportato il calendario indietro fino agli anni ’70.

Il popolo di Capocotta si ritrova sulla spiaggia esclusa dall’avviso pubblico per la gestione dei chioschi: “L’Oasi naturista è un rifugio che va difeso”

Il popolo di Capocotta, si è ritrovato oggi, per una giornata che come recitava l’annuncio, voleva i partecipanti “Belli, solari e colorati”, nonostante il boccone amaro che di recente ha dovuto ingoiare, con l’esclusione dell’Oasi naturista, spiaggia dove da 25 anni si pratica il nudismo, dall’avviso pubblico per la gestione dei chioschi di Capocotta.

Per questo a partire dalle 11,30 si è svolta una marcia solidale e il rito dell’abbraccio collettivo al grido di “I Love Capocotta” in un evento che aveva la finalità di ribadire non solo il valore della libertà, ma anche il senso di appartenenza a questo luogo, un rifugio di pace e natura, costituito con delibera comunale nel 1999, e mantenuto in perfette condizioni proprio grazie al lavoro dei gestori.

Boom di presenze per la manifestazione di “I Love Capocotta”

E’ stato un boom di presenze a confermare la necessità di questa iniziativa lanciata sulla pagina “I Love Capocotta”, e nata per difendere l’Oasi Naturale sul litorale romano, tra Ostia e Torvajanica. Un segnale forte arrivato dopo 22 giorni dall’ufficializzazione del numero delle domande pervenute al Comune di Roma, per poter gestire i servizi di un’area dunale unica.

L’avviso era stato pubblicato nella prima metà del mese di marzo, con un successo – è proprio il caso di dire – di adesioni, visto che a 24 anni di distanza dall’ultima procedura pubblico sono arrivate 57 candidature.

C’è in ballo la concessione di tre lotti per la gestione dei servizi sulle dune di Capocotta per la durata di sei anni e rinnovabili per una sola volta, ma con un pezzo mancante, e cioè la prima spiaggia istituzionale in Italia dedicata alla tintarella integrale che ha sollevato immediate polemiche.

Il destino del nudismo nelle mani di progetti di inclusione complementari

Cosa sarà dunque dell’Oasi naturista non è dato sapere, mentre il Comune ci mette la pezza con quella parte riservata all’attribuzione dei punteggi e che assegnerà come si legge: “Un massimo di 15 punti per quelle attività e progetti complementari finalizzati all’inclusione sociale e alla lotta contro ogni forma di discriminazione in particolare del tessuto sociale che ha fruito delle dune e, al contempo, destinati a valorizzare la presenza delle persone Lgbtqia+”.

Una coperta corta ovunque la si guardi, visto che tali requisiti “cerotto” avevano da un’altra parte fatto insorgere il capogruppo della Lega in assemblea capitolina, Fabrizio Santori che aveva chiesto di ritirare il bando e considerato “Incostituzionale favorire progetti Lgbtqia+”.