Roma, Parco Archeologico Ponte di Nona: in abbandono e a rischio incendi (VIDEO)

Il Parco Archeologico del Ponte di Nona: in stato di degrado e a rischio incendi dopo l'inaugurazione in pompa magna dieci mesi fa

Roma: inaugurato l’11 agosto del 2021 dall’ex sindaca Virginia Raggi, il Parco Archeologico Ponte di Nona versa già in condizioni di degrado. Erba incolta e secca e rifiuti che strabordano dai cestini sono quasi un invito per i piromani. La vasta area non è di competenza municipale superando i cinque mila metri quadri, ma i cittadini chiedono con urgenza al mini governo di sollecitare il Dipartimento competente prima che accada il peggio.

Il Parco Archeologico del Ponte di Nona: in stato di degrado e a rischio incendi dopo l’inaugurazione in pompa magna dieci mesi fa

Fin troppe volte a Roma, abbiamo sentito di parchi immensi “restituiti” ai cittadini dall’Amministrazione pubblica, e poi lasciati a loro stessi, e a farne le spese sono sempre i cittadini,  che pur monitorandoli responsabilmente, finiscono per vivere con preoccupazione, il peso e la presenza di questo figlioccio/fardello, costantemente a rischio di diventare un ammasso di seccume e spazzatura, o ancora peggio, attrattiva di piromani.

E’ il caso o sembrerebbe molto vicino a diventarlo, del Parco Archeologico di Ponte di Nona, aperto alla fruizione pubblica l’11 agosto dello scorso anno, alla presenza dell’ex sindaca Raggi, con la soddisfazione di tutti per la conclusione di un lungo percorso di acquisizione per un’opera a scomputo, nata insieme al Centro Commerciale Roma Est.

Il Parco è stato da qual momento molto frequentato dai cittadini, che fino al limite del rischio, ora più che mai verosimile, degli incendi, di natura varia tra l’accidentale e il doloso, continuano a camminarci in mezzo, ma purtroppo constatandone lo stato di abbandono.

Situazioni di degrado nei parchi lasciati a se stessi, dopo il taglio del nastro (elettorale), sono il bello e il “brutto” di Roma, un fatto che diventa assai più problematico soprattutto in estate. Dalla pagina social di un residente il video fin troppo esaustivo dello stato in cui versa l’area archeologica, accompagnata da un post denuncia:

Sono tornato due giorni fa a controllarne lo stato e francamente, ho constatato una situazione di degrado che rasenta l’abbandono – ha dichiarato il cittadino -. Preciso da subito che l’area non è di competenza municipale, essendo ben al di sopra dei cinque mila metri quadri, tuttavia chiederei al Presidente Franco che detiene la delega alla valorizzazione del patrimonio archeologico, di sollecitare il Dipartimento competente per una tempestiva pulizia generale e falciatura anche solo per la realizzazione delle cosiddette “fasce di sicurezza”.

Al suo input, non tardano ad aggiungersi i commenti di altri residenti: “Di questo passo diventerà impraticabile e almeno le fasce di sicurezza sono urgenti per evitare roghi. Ci sono secchioni pieni ed immondizia ovunque, l’erba è alta, si nota subito che manca l’Amministrazione”.

“Non voglio polemizzare anche perchè stanno lì da poco più di sei mesi ed è un manicomio che non auguro a nessuno di vivere. Però certo è che due righe al dipartimento competente, penso siano necessarie per tentare (tentare) di dare una scossa“.

“Ma con il senno di poi, non credete che quella inaugurazione fu una presa in giro per i cittadini? Anzi una passerella pro-elezioni? Senza nulla togliere alle attuali responsabilità della nuova amministrazione capitolina”. A qualcuno il dubbio è venuto.

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