Peste suina,cinghiali in città: non funziona la zona rossa a Roma Nord (VIDEO)

Il dispositivo di sicurezza sanitaria approntato dal comune e dal commissario Angelo Ferrari evidentemente presenta numerose falle

Roma: come possiamo vedere dal video, dove circa una ventina di cinghiali scorrazzano in libertà nel quadrante nord della capitale, tra via Manfredi Azzarita e via Federico Mastrigli, evidentemente il piano comunale di contenimento alla peste suina (leggi qui), non sta funzionando. La zona è proprio quella adiacente alla zona rossa del parco dell’Insugherata e le misure di contenimento annunciate dal commissario Angelo Ferrari non sono state ancora messe fattivamente in atto.

Il dispositivo di sicurezza sanitaria approntato dal comune e dal commissario Angelo Ferrari evidentemente presenta numerose falle

Il primo caso di peste suina identificato su un cinghiale al parco dell’Insugherata è datato 5 maggio (leggi qui) ed il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri si era detto favorevole anche ad un abbattimento degli animali infetti, se necessario (leggi qui).

Ma a quanto pare questa escalation non accenna a fermarsi.

Il mese scorso Il consigliere comunale grillino, Daniele Diaco, in qualità di vicepresidente della Commissione Ambiente, intervistato da Canaledieci tuttavia aveva subito bocciato la proposta: “Il problema della peste suina è un caso annunciato, scontato, frutto della trascuratezza dell’emergenza cinghiali. Non si è fatto nulla per attuare politiche di contenimento”.

E questo filmato non fa altro che evidenziare come sia troppo semplice per i cinghiali bypassare la zona rossa approntata. Non ultimo, sono stati individuati giusto lo scorso 9 di giugno altri due recenti casi di peste suina tra i maiali di un allevamento (leggi qui), come anche quello per cui una animalista ha sfidato la giustizia prelevando un cinghiale proprio all’interno della zona rossa che doveva essere off limits (leggi qui), sono ancora troppi i “bug” al dispositivo di sicurezza capitolino, cosa che non fa dormire sonni tranquilli ai residenti di Roma Nord e non dovrebbe permetterlo, a buon diritto, neppure ai governanti che dovrebbero assolutamente effettuare un vero giro di vite tale da eliminare questo grave problema di sicurezza sanitaria.

A corredo di tutti questi episodi va evidenziato che, connesso all’emergenza da peste suina da tempo immemore vi è quello precedente dei cinghiali che hanno sempre creato problemi alla viabilità causando incidenti anche gravi. Ultimo caso in ordine di tempo è stato quello per cui i cinghiali passeggiavano liberi sulla Colombo (leggi qui) e, precedentemente, un altro in cui gli animali stavano rovistando beati tra i rifiuti abbandonati sulla rampa del GRA creando grande panico tra gli automobilisti che se li sono trovati davanti in curva (leggi qui).

Nelle ultime ore, nel frattempo, sono altri cinque i casi di peste suina all’interno della zona rossa di Roma, portando il conto a 32 animali totali infetti.

Il dato è stato reso noto dall’assessore alla sanità Alessio D’Amato che in proposito dichiara: Salgono a 32 complessivi i casi di positività di cui 5 riscontrati in data odierna dall’Istituto Zooprofilattico su carcasse di animali all’interno della zona perimetrata. Domani andrà in giunta il Piano regionale di interventi urgenti – Priu – al fine di ridurre il numero dei cinghiali. Con la delibera di domani viene rispettato l’impegno indicato dal Prefetto di Roma nel rispettare le linee di indirizzo, in particolare all’interno delle aree naturali protette regionali dove deve esser raggiunto il target minimo di 200 prelievi di selezione in 30 giorni e lo stesso obiettivo al di fuori delle aree protette della regione”. “Nel Lazio – conclude D’Amato – il numero stimato della popolazione dei cinghiali è di circa 75 mila, un numero eccessivo e al di fuori di ogni corretto equilibrio”.

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