Peste suina, Gualtieri: “Sì all’abbattimento dei cinghiali”

Il sindaco Gualtieri si dichiara favorevole "all'abbattimento dei cinghiali" per tentare di arginare la peste suina

Un cinghiale razzola tra le tombe del cimitero Flaminio meglio noto come Prima Porta

Roberto Gualtieri dice sì all’ “abbattimenti dei cinghiali”. Il sindaco di Roma ha confermato la linea del commissario straordinario all’emergenza Angelo Ferrari e della Regione Lazio oggi, 10 maggio, dal liceo Visconti dove ha ricevuto il premio Mattonella 2020, assegnato a ex studenti illustri.

Il sindaco Gualtieri si dichiara favorevole “all’abbattimento dei cinghiali” per tentare di arginare la peste suina

“L’ordinanza è giusta, bisogna lavorare su tutti i fronti, occorrono interventi radicali perché il problema ha raggiunto livelli insostenibili”, ha detto il primo Gualtieri riferendosi all’emergenza cinghiali, acuitasi con l’emergenza parallela, e ancor più grave, della pesta suina.

Il riferimento è alla peste suina, a cui sembrerebbero essere positivi altri due ungulati trovarti morti nel parco dell’Insugherata (leggi qui). C’è questo elemento sanitario – spiega Gualtieri – su cui noi supportiamo al 100% la linea del commissario e della Regione”.

La proposta di Diaco: i fondi per la contraccezione

Il consigliere comunale grillino, Daniele Diaco, in veste di vicepresidente della Commissione Ambiente, sentito da Canaledieci ha subito bocciato la proposta: “Il problema della peste suina è un caso annunciato, scontato, frutto della trascuratezza dell’emergenza cinghiali. Non si è fatto nulla per attuare politiche di contenimento”, ha detto il consigliere comunale.

“Noi siamo contrari ovviamente agli abbattimenti, inumani, ma anche alle recinzioni che non avranno alcun effetto, di fatto vengono abbattute”, ha specificato, “L’unica alternativa percorribile è la sterilizzazione tramite  immunocontraccettivi utilizzati per contenere la fauna selvatica. Si potrebbe accedere ai fondi che il Senato ha stanziato nella manovra di bilancio per la sterilizzazione della fauna selvatica, circa 500mila euro”. (Leggi qui)

Gli animalisti annunciano già battaglia Secondo l’Oipa studi scientifici affermerebbero  che alle uccisioni alimenterebbero un moltiplicarsi di cucciolate.

“Il presidente di Federcaccia ha già avuto incontri interlocutori con rappresentanti regionali e ha messo a disposizione i suoi iscritti per il contenimento degli ungulati. Chiediamo di essere sentiti anche noi. Dare voce alle associazioni protezionistiche non dovrebbe essere un’opzione, ma un dovere”, ha fatto sapere il presidente dell’OIPA, Massimo Comparotto.

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