Gita fuori Roma – Civita di Bagnoregio la città che resiste (VIDEO)

Civita di Bagnoregio "la città che muore", nella Valle dei Calanchi, è uno dei borghi più affascinanti e suggestivi d'Italia

E’ uno dei borghi più belli e affascinanti d’Italia. E si trova nel Lazio, nella Tuscia, al confine con l’Umbria. Si tratta di Civita di Bagnoregio (Viterbo), un abitato dalla storia antichissima. Bonaventura Tecchi, scrittore e accademico italiano nativo del luogo e vissuto tra il 1896 e il 1968, la definì “la città che muore“. Una sorta di epiteto che ha reso il borgo “immortale” nella memoria collettiva, a dispetto del destino infausto che lo ha  contraddistinto nei secoli.

Civita di Bagnoregio è definita “una città che muore” ma resiste sullo sperone argilloso nonostante gli innumerevoli terremoti e franamenti

Gita fuori Roma – Civita di Bagnoregio la città che resiste (VIDEO) 1
Scorcio di Civita di Bagnoregio. Foto di Andrea Contorni ©Canale Dieci.

Per noi, al contrario, la bellezza di Civita di Bagnoregio è il simbolo della resistenza, dell’immortalità della bellezza di fronte alla forza della natura, e vedremo perchè. Il borgo che conta attualmente undici abitanti, si trova nella Valle dei Calanchi, tra il Lago di Bolsena ad ovest e la Valle del Tevere ad est. Sorge al di sopra di uno sperone tufaceo in un’area caratterizzata da rupi argillose e instabili la cui morfologia è stata determinata dall’erosione e dalle frane; tutti fenomeni dovuti all’attività dei torrenti, agli agenti atmosferici e al disboscamento. Civita di Bagnoregio è nata e si è sviluppata fino al suo massimo splendore rinascimentale in un contesto geografico difficile e controverso. Terribili terremoti ne hanno limitato l’estensione, facendo crollare palazzi, torri e antiche porte d’ingresso. Ciò che rimane è una splendida “isola”, collegata al mondo grazie a un lungo ponte pedonale che taglia un paesaggio mozzafiato.

Civita di Bagnoregio è un insediamento dalle origini molto antiche. Si ritiene che il luogo, ricco di corsi d’acqua e di vegetazione, sia stato abitato fin dall’epoca villanoviana (IX-VIII secolo a.C.). Furono gli Etruschi a fondare una fiorente città (di cui si ignora il nome originale), intuendo le potenzialità del posto, una fortezza naturale in grado di controllare la via commerciale che congiungeva il Tevere al Lago di Bolsena.

Gita fuori Roma – Civita di Bagnoregio la città che resiste (VIDEO) 2
Civita di Bagnoregio e il panorama della Valle dei Calanchi. Foto di Andrea Contorni ©Canale Dieci.

Abili costruttori, gli Etruschi furono anche i primi a comprendere i problemi di instabilità delle pareti tufacee, dovuti all’erosione. Essi realizzarono una serie di opere di canalizzazione delle acque piovane al fine di proteggere l’abitato dagli smottamenti, opere che furono potenziate in seguito alla dominazione romana, dal 265 a.C. in poi.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Civita di Bagnoregio (all’epoca conosciuta come Bagnorea) subì la dominazione di Visigoti, Goti, Bizantini e Longobardi. Fu Carlo Magno a donarla alla Chiesa. Tra il Medioevo e l’epoca rinascimentale, il borgo, al pari di tutti quelli della Tuscia, fu al centro di numerose contese fino a quando non divenne parte dello Stato Pontificio. Venute meno le imponenti opere pubbliche romane, il paese perse ogni protezione dalle calamità naturali, così diffuse in quella particolare zona del Lazio. Nel 1695, un terribile terremoto quasi fece crollare mezzo paese separando la cittadella alta di Civita dal basso abitato di Bagnoregio (all’epoca conosciuto col nome di Rota).

Gita fuori Roma – Civita di Bagnoregio la città che resiste (VIDEO) 3
Scorcio di Civita di Bagnoregio. Foto di Andrea Contorni ©Canale Dieci.

Nel 1764, il crollo di ulteriori strutture, comportò il progressivo abbandono di Civita che si trasformò da fiorente borgo rinascimentale in un luogo semi-abbandonato e soggetto a continui smottamenti del terreno circostante. Il vicino paesotto di Rota divenne la nuova Bagnorea e in seguito Bagnoregio, assumendo questo nome da un’antica leggenda secondo il quale il re longobardo Desiderio avrebbe tratto grande beneficio per i suoi “acciacchi” bagnandosi in alcune acque termali del luogo; “Balneus Regis” dunque, il “Bagno del Re”… 

Ad oggi Civita di Bagnoregio, pur contando una pur minima erosione continua, tutto è tranne che “una città che muore”. Il villaggio è infatti vivo, al centro di numerose attività culturali e soprattutto meta ambita dal turismo nazionale e internazionale. Il borgo è un gioiello, perfettamente conservato e tutelato, immerso in un paesaggio meraviglioso, fermo nel tempo. Potremmo definirlo una sorta di paese “musealizzato” con monumenti di assoluto valore storico e architettonico.

Gita fuori Roma – Civita di Bagnoregio la città che resiste (VIDEO) 4
Il Duomo di San Donato nella piazza principale di Civita di Bagnoregio. Foto di Andrea Contorni ©Canale Dieci.

Si accede a Civita di Bagnoregio dalla scenografica Porta Santa Maria, (unico sopravvissuto di cinque ingressi), un arco gotico sormontato da una loggetta con la presenza di bassorilievi, (due leoni che tengono tra le zampe una testa umana), che riportano alla cacciata popolare dei Monaldeschi di Cervara. Proseguendo si arriva a Piazza San Donato dove spicca la mole del Duomo omonimo, sorto nell’VIII, che conserva al suo interno un miracoloso Crocifisso quattrocentesco a cui si lega la suggestiva Processione del Cristo Morto.

Dal belvedere di San Francesco si può ammirare la Valle dei Calanchi; lo sguardo si perde in un paesaggio dai colori intensi lungo un territorio mutevole, costituito da ondulati crinali e scenografiche pareti di argilla. Civita di Bagnoregio è assolutamente legata al Santo di Assisi. Un’antica tomba etrusca a camera è infatti conosciuta come la Grotta di San Bonaventura. In questo luogo il piccolo Giovanni di Fidanza (futuro San Bonaventura) venne sanato da un male incurabile proprio da San Francesco. Giovanni abbracciò i voti dell’ordine francescano donando la sua esistenza alla diffusione della parola di Dio. Ricordo infine il famoso “Bucaione” (non agibile al momento), un tunnel ricavato da un acquedotto romano lungo il quale sono visibili i resti di un’antica tomba etrusca.

Civita di Bagnoregio, iscritto con merito tra i borghi più belli d’Italia, è da sempre usato come set cinematografico e televisivo. Il paese fu fonte di ispirazione persino per il celebre e geniale fumettista giapponese Hayao Miyazaki per la realizzazione del film “Laputa, il castello nel cielo”. Tra gli undici residenti non è infrequente riconoscere alcuni vip che hanno scelto di comprare casa a Civita di Bagnoregio: lo psichiatra di “Porta a Porta” Paolo Crepet, il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore e lo stilista della maison Gucci Alessandro Michele, per fare dei nomi.

Dal 2013 l’accesso al Borgo di Civita di Bagnoregio è a pagamento. Da Roma ci si arriva percorrendo l’autostrada A1, uscendo ad Attigliano che dista da Bagnoregio circa 35 chilometri. Si percorre la Provinciale 19 “Valle del Tevere” e la Provinciale 5 Teverina passando per Castiglione in Teverina. La gita potrebbe essere completata visitando la vicina Celleno Vecchia, chiamata “l’altra Civita”, un borgo abbandonato ma per nulla conosciuto dal grande turismo.

Bibliografia, sitografia e note:

  • “Civita di Bagnoregio” dal sito civitadibagnoregio.cloud
  • “Lazio. I luoghi del Mistero e dell’Insolito” di Luca Bellincioni e Daniela Cortiglia. Eremon Edizioni (2021).
  • Per le fotografie: licenze di utilizzo specificate nelle didascalie.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.