Vaccino covid, il Piano del governo: 500mila somministrazioni al giorno

Il Commissario all'Emergenza: "Entro settembre vaccinato l'80% degli italiani". Ma mancano le dosi: AstraZeneca continua a tagliare le consegne

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Vaccino per tutti, entro settembre: è questo il traguardo che il governo guidato da Mario Draghi è convinto di poter raggiungere.

Il neo Commissario straordinario all’Emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, lancia il nuovo Piano vaccini: 300mila somministrazioni al giorno da subito, per arrivare ad aprile all’obiettivo di 500mila dosi inoculate giornalmente.

“Vaccino all’80% degli italiani entro settembre”: il nuovo Piano del generale Figliuolo. Ma mancano le dosi

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Lo scopo dichiarato è raggiungere una percentuale pari all’ottanta per cento degli italiani vaccinati entro settembre.

Per ottenere questi numeri, tuttavia, il governo Draghi dovrebbe riuscire a triplicare in pochi giorni l’attuale numero di vaccinazioni giornaliere effettuate su scala nazionale, pari a circa 170 mila. Per farlo il commissario Figliuolo intende aumentare i centri dove verranno effettuate le somministrazioni, utilizzando palestre, supermercati, edifici pubblici e privati.

Lo scoglio però sembra essere un altro. Non ci sono le dosi di vaccino sufficienti: manca la materia prima. Il colosso britannico AstraZeneca continua, giorno dopo giorno, ad annunciare nuovi tagli nelle consegne previste da contratto.

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Il Commissario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo

La casa farmaceutica “esprime rammarico nell’annunciare una riduzione delle consegne, nonostante il suo instancabile lavoro per accelerare la fornitura”, ha dichiarato ieri, 13 marzo, il portavoce dell’azienda di Oxford. “Restrizioni all’export ridurranno le consegne nel primo trimestre del 2021, e probabilmente anche nel secondo”, ha aggiunto il portavoce di AstraZeneca, come riporta l’Adnkronos.

Già ora il taglio previsto nelle dosi in consegna, solo nel Lazio, è pari al 60 per cento: fattore che porterà addirittura al blocco delle vaccinazioni a partire dalla settimana entrante, come annunciato con preoccupazione dall’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato (leggi qui).

Il Commissario all’Emergenza Figliuolo e il governo Draghi contano molto sull’arrivo, a fine aprile, dell’antidoto firmato Johnson & Johnson, la casa farmaceutica statunitense. In Italia “entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno”.

Ma l’azienda americana aveva fatto trapelare qualche giorno fa l’intenzione di ridurre le consegne previste, salvo poi fare marcia indietro di fronte alle pressioni della Commissione Europea (leggi qui).

“La governance del Piano vaccinale sarà accentrata, a fronte di un’esecuzione decentrata, con una catena di controllo snella”, afferma il Commissario all’Emergenza in un comunicato. “I due pilastri per condurre una rapida campagna sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere“, aggiunge.

Insomma, il Piano vaccinale c’è, resta da sperare che ci siano anche i vaccini. Al momento del tutto insufficienti, anche solo per garantire in futuro i numeri di somministrazioni effettuate finora.

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