E’ morto Ascanio Sforza Cesarini, il proprietario dell’unico antico porto romano perfettamente conservato, quello di Fiumicino attribuito all’imperatore Traiano. E il sindaco lo ricorda come un benemerito della comunità locale.
Il sindaco Esterino Montino ricorda Ascanio Sforza Cesarini come “una persona che amava profondamente il nostro territorio”. La battaglia per il possesso del Porto di Traiano
Ad annunciare la scomparsa del duca è stato in un post il sindaco (Pd) del Comune di Fiumicino, Esterino Montino. “E’ con profondo rammarico e dispiacere che apprendo della scomparsa del duca Ascanio Sforza Cesarini. Con lui se ne va un pezzo della memoria storica del nostro Comune, una persona che amava profondamente il nostro territorio, in particolare la località di Porto, in cui la famiglia possiede una meravigliosa tenuta proprio accanto all’esagono del porto di Traiano”: queste le parole del primo cittadino di Fiumicino. “Ai figli, alla famiglia e agli amici esprimo le condoglianze mie e dell’intera Amministrazione comunale” conclude Montino.
Estremamente schiva e riservata, tanto che sono rarissime sue immagini e scarse le presenze in eventi mondani, Ascanio Sforza Cesarini è stato uno dei rappresentanti più tradizionali della nobiltà romana.
Ascanio, figlio del duca Mario e di Virginia Lotteringhi della Stufa, sposato con Monica e padre di Vittoria, Muzio, Polissena e Drusiana, lascia in eredità vasti appezzamenti di terreno lungo la via Portuense. Era proprietario anche di aree e manufatti nel comune di Ardea.
Tra le sue proprietà anche l’area che ospita l’antico porto di Traiano. Quello è l’unico caso al mondo in cui un privato è rimasto proprietario di un inestimabile bene storico come il solo porto imperiale sopravvissuto per due millenni (il bacino risale al II secolo dopo Cristo).
Si deve, infatti, ad Ascanio Cesarini Sforza ed alla sentenza del Consiglio di Stato invocato dalla proprietà, il blocco dell’esproprio del porto imperiale tentato nel 1994 dalla Soprintendenza archeologica di Ostia. Un’area di inestimabile valore che fino agli Ottanta aveva ospitato persino uno Zoo safari.
Negli anni successivi al riconoscimento giudiziario del suo diritto di proprietà sul bacino dell’antico porto, la famiglia Sforza Cesarini ha aperto al pubblico l’area con suggestive visite guidate in carrozza ed esclusivi ricevimenti.
Sempre su quei terreni antichi il duca è riuscito a recuperare, conservare e valorizzare alcuni casali. In uno di questi sbarcarono dal treno il 24 novembre 1884 i cinquecento bonificatori romagnoli destinati a risanare e rendere vivibili le paludi di Ostia. Oggi quel complesso ospita un lussuoso centro benessere e termale.
E’ rimasta nella storia anche la battaglia legale intrapresa nella prima metà del secondo decennio duemila dal duca Ascanio Cesarini Sforza, e dai suoi fratelli, contro il cugino principe Alessandro Torlonia per la proprietà di uno dei monumenti etruschi più importanti al mondo, la tomba Francois di Vulci dal nome dell’archeologo francese che la scoprì. Una battaglia del valore di 10 milioni di euro arrivata fino in Cassazione.
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