Incendio di Malagrotta, chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone: le accuse per l’incendio colposo

Inchiesta sul rogo di Malagrotta: al centro responsabili e addetti alla sicurezza dell'impianto

L'impianto di Malagrotta in fiamme

Per il devastante incendio divampato nell’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagrotta il giorno della vigilia di Natale del 2023, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone.

Le accuse contestate sono di incendio colposo causato da negligenza, imprudenza o imperizia, e coinvolgono responsabili e addetti alla sicurezza dell’impianto.

Inchiesta sul rogo di Malagrotta: al centro responsabili e addetti alla sicurezza dell’impianto

Ci sono le responsabilità individuali degli addetti alla sicurezza e non solo, al centro delle indagini sull’incendio che il giorno della vigilia di Natale del 2023, esplose nell’impianto per il trattamento dei rifiuti di Malagrotta, e per il cui spegnimento occorsero oltre 18 ore di complicate operazioni, con squadre dei Vigili del Fuoco del Comando di Roma, e interventi in forze arrivati anche da altre regioni del Centro Italia.

Smentite le ipotesi di incendio colposo

Sarebbero infatti smentite le ipotesi di un atto doloso, anche a seguito delle dichiarazioni del comandante dei vigili del fuoco di Roma, Adriano De Acutis, che aveva dichiarato durante un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie, che non erano state trovate tracce di dolo:

A Malagrotta – spiego De Acutis -, ci sono stati due incendi: uno a giugno 2022 nel Tmb2 e l’altro il 24 dicembre 2023, nel Tmb1. Dalle indagini svolte al nostro interno ancora non abbiamo avuto alcun riscontro di effettiva presenza di dolo. In entrambi i casi l’evento incendio è partito dal luogo in cui viene conferito il materiale di tutti i tipi e poi si è propagato. Era materiale probabilmente appena uscito dall’automezzo“.

Leggi anche: Inchiesta sul rogo di Malagrotta: nell’impianto anche il sopralluogo della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie.

In tale direzione, i sostituti procuratori Rosalia Affinito e Fabio Santoni, coordinati dall’aggiunto Giovanni Conzo, hanno individuato diverse figure coinvolte nell’incendio colposo.

Le accuse nei confronti di 9 persone

Si tratta di sei persone addette della sicurezza, la presidente del consiglio di amministrazione della società Security Service, e due direttori dell’impianto di Malagrotta.

Leggi anche: Per Manlio Cerroni nuova condanna per la gestione abusiva della discarica di Malagrotta.

I primi, sono accusati di non aver controllato adeguatamente i monitor dell’impianto di videosorveglianza, che avrebbero potuto rilevare le fiamme in fase iniziale; tra questi anche chi non si sarebbe accorto del fumo.

Accusati anche la presidente del consiglio di amministrazione della società Security Service, e due direttori, questi ultimi in particolare, sono il direttore tecnico e il direttore responsabile del Tmb1 da cui è partito l’incendio e dove sarebbe stata stoccata una quantità di rifiuti superiore a quella consentita, causando il sovraccarico che sarebbe stato all’origine del rogo.