Rogo a Malagrotta, 650 tonnellate di rifiuti a giorno da dirottare

Dopo il rogo si prevede caos rifiuti: nell'impianto smaltiti 200mila tonnellate l'anno

L'impianto di Malagrotta in fiamme

Dopo il rogo di Malagrotta, si cercano alternative. L’impianto di trattamento devastato dalle fiamme accoglie ogni anno 200mila tonnellate di rifiuti.

Dopo il rogo si prevede caos rifiuti: nell’impianto smaltiti 200mila tonnellate l’anno

Nelle prossime ore, intanto, una prima informativa dei vigili del fuoco sarà depositata a piazzale Clodio per ricostruire le fasi e le origini dell’incendio. Mentre stava per andare a fuoco il tmb di Malagrotta, incendio del quale si dovrà cercare l’origine, uno sconosciuto si introduceva nell’impianto di trattamento dei rifiuti Ama di Rocca Cencia. Con quale obiettivo?

Le operazioni di spegnimento, intanto, a Malagrotta sono proseguite per tutta la notte fino alla totale estinzione delle fiamme.

I vigili del fuoco ora, giorno di Natale, stanno lavorando per il raffreddamento e lo smassamento delle aree coinvolte. In supporto sono arrivate squadre dalla Campania, Abruzzo, Umbria, Molise, Puglia e Toscana.

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Le operazioni di smassamento a Malagrotta

Alfonsi: “Servono nuovi sbocchi”

Sul posto, ieri, si è recata anche l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi insieme al Dg di Ama Alessandro Filippi.

Siamo in attesa di conoscere l’entità dei danni – ha detto l’assessora – anche se sembra certo che l’impianto non potrà essere operativo per un tempo non breve da stabilire. Si tratta del secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200 mila tonnellate all’anno.

Certamente si tratta di un evento non privo di conseguenze sul regolare svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti, in un periodo in cui la produzione aumenta“.

Ci siamo immediatamente attivati con l’azienda per minimizzare l’impatto di questo evento, individuando sbocchi alternativi per mettere in sicurezza il conferimento dei rifiuti nei prossimi giorni”.

Le cause

Circa le cause, secondo una prima ricostruzione, il rogo potrebbe essere partito da un silo. Non si esclude il gesto di natura dolosa, ma si indaga anche sull’ipotesi di un innesco accidentale.

Sul rogo il sindaco Roberto Gualtieri ha scritto un lungo post: “In queste ore concitate ho sentito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano, il ministro Pichetto Fratin, il presidente della Regione Lazio Rocca, il prefetto Giannini: tutte le istituzioni sono allineate e concordi nel lavorare insieme per evitare a Roma un’ennesima emergenza rifiuti”.

“Mi sono confrontato anche col procuratore di Roma Lo Voi –ha aggiunto Gualtieri – che mi ha assicurato il massimo impegno per fare luce su questo ennesimo episodio inquietante: se ci trovassimo in presenza di un atto doloso sarebbe un fatto di una gravita’ inaudita”.

“Anche per questo ho chiesto al Prefetto di potenziare il controllo degli stabilimenti di Ponte Malnome, di Rocca Cencia e di Via dei Romagnoli, i tre impianti dove sono attualmente attive trasferenze o trattamento rifiuti. Ama e’ comunque già al lavoro per cercare di garantire soluzioni che evitino per quanto possibile riflessi sul sistema di raccolta e smaltimento di rifiuti cittadino“.

Il termovalorizzatore

Questo ennesimo, gravissimo episodio rafforza ancora di più la nostra determinazione a dotare finalmente Roma di impianti moderni, efficienti e sostenibili per il trattamento dei rifiuti a partire dal termovalorizzatore”, ha concluso il sindaco.

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