Roma, nuovo atto vandalico contro la sede di Pro Vita & Famiglia: “Con questo siamo a 16 attacchi”

Sulla sede nazionale di Pro Vita & Famiglia scritte offensive e simboli legati al movimento trans-femminista

Un nuovo episodio di vandalismo ha colpito la sede nazionale di Pro Vita & Famiglia Onlus, in Viale Manzoni a Roma, dove lo scorso weekend i dipendenti dell’associazione hanno trovato cinque serrande imbrattate con vernice rossa, simboli e scritte offensive.

Sulla sede nazionale di Pro Vita & Famiglia scritte offensive e simboli legati al movimento trans-femminista

Si tratta del sedicesimo episodio di questo tipo rivolto all’associazione, un dato che fa di Pro Vita & Famiglia una delle associazioni più frequentemente prese di mira in Italia.

L’episodio ripreso dalle telecamere

Secondo le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, l’atto vandalico è avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, quando ignoti si sono avvicinati alla sede di Viale Manzoni armati di vernice rossa, lasciando il segno su tutte le serrande.

Le offese

La mattina seguente sono state ritrovate scritte come “del vostro parere ce ne fo…amo”, “l’amore non sapete cosa c…o sia”, “il vostro Dio è l’odio”, “non chiediamo nulla a voi se non silenzio”, “voi non proteggete i bambini, li usate”. Insieme alle frasi, anche simboli legati al movimento trans-femminista.

La reazione di Pro Vita & Famiglia

Dopo la denuncia alla Polizia di Stato, intervenuta sul posto per effettuare rilievi e visionare le immagini della videosorveglianza, Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, ha così commentato l’accaduto sui canali ufficiali dell’associazione: “Con 16 atti vandalici subiti, siamo l’associazione più discriminata ed osteggiata d’Italia”.

Il presidente, ha poi sottolineato che questi attacchi sono motivati dalla campagna di denuncia che l’associazione sta portando avanti circa “l’indottrinamento ideologico di bambini e adolescenti, confusi dalle teorie antiscientifiche sulla fluida identità di genere delle associazioni LGBT”. Un indottrinamento ideologico che, a suo avviso, verrebbe diffuso nelle scuole.