Roma, rissa furibonda tra compagne di classe minorenni: intervengono i carabinieri

Parolacce, calci e graffi tra compagne di classe di liceo, minorenni, con conseguenze peggiori evitate grazie all'intervento dei loro coetanei, dei professori e dei carabinieri

Roma, scambio davvero poco amichevole tra tre ragazze compagne di classe di un liceo. Quella che poteva risolversi in una accesa discussione tra studentesse adolescenti, è sfociata in una rissa furiosa a colpi di schiaffi, calci, pugni, graffi e parolacce, per motivi futili. Sembra che all’origine dello scontro fisico ci sia la gestione dei posti da occupare tra i banchi della classe.

Parolacce, calci e graffi tra compagne di classe di liceo, minorenni, con conseguenze peggiori evitate grazie all’intervento dei loro coetanei, dei professori e dei carabinieri

Il tutto è stato a stento frenato dai carabinieri arrivati sul posto ad ascoltare la loro versione dei fatti, ma soprattutto dai loro compagni di classe che, con i professori, sono stati i primi ad intervenire per separare le contendenti, all’interno dell’istituto superiore.

La rissa è stata violentissima, scattata furibonda in un lampo, preceduta da parole grosse tra le tre giovani.

Una gazzarra ruvida e aggressiva, a tal punto che le protagoniste, compagne di classe 17enni, sono state subito medicate al Policlinico Gemelli poco prima dell’ora di pranzo di oggi, giovedì 4 aprile, con alcuni giorni di prognosi.

Il tutto è avvenuto al liceo-linguistico di via Ettore Stampini, al quartiere Aurelio, nord di Roma, e di fatto i carabinieri sono intervenuti quando tutto era già avvenuto e i professori, insieme ai compagni delle due ragazze, avevano riportato la calma.

Identificate e medicate, adesso, per loro, sarà il tempo delle spiegazioni e la “palla” passa alla scuola, che ha informato della situazione le rispettive famiglie, con i militari dell’Arma della stazione di Madonna del Riposo che hanno raccolto le dichiarazioni delle tre minorenni.

Come spesso accade, le risse più dure capitano per motivi assurdi e ridicoli, così come in questo caso: l’ottenimento di alcuni posti privilegiati tra i banchi all’interno della classe.

Dai primi risvolti investigativi, al momento risulta che nessun genitore abbia ancora presentato denuncia dei fatti ma potrebbe farlo nelle prossime ore, o decidere di risolvere tutto internamente tra le rispettive famiglie e la scuola.

Lo scorso mese di febbraio, a Reggio Calabria, invece, a essere picchiato selvaggiamente dal padre di un suo alunno, è stato un professore, “reo” di aver convocato il genitore a scuola, per informarlo del comportamento indisciplinato del figlio.

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