No al patriarcato: le attiviste femministe di “Bruciamo tutto” bloccano la strada. In 5 identificate

Le attiviste si erano armate di vernice viola e fucsia: trascinate via dai poliziotti

La protesta delle attiviste di Bruciamo tutto
Una delle attiviste trascinate via dalla Polizia

Attiviste di “Bruciamo tutto” in azione oggi a Roma. Hanno cosparso delle strisce pedonali con vernice viola e fucsia e danzato anche la pizzica (“per liberarsi dal veleno del patriarcato”) e soprattutto fermando il traffico.

Le attiviste si erano armate di vernice viola e fucsia: trascinate via dai poliziotti

La protesta delle attiviste – che puntano a sradicare il patriarcato e ad assegnare un reddito per le donne vittime di violenza –  è andata in scena questa mattina su Lungotevere in Sassia, all’altezza di Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta.

Qui cinque attiviste transfemministe del nuovo movimento Bruciamo tutto hanno bloccato il traffico per diversi minuti.

C’è una donna uccisa ogni tre giorni. Non ci fermeremo finché la violenza non cesserà. Liberare le vittime dalla violenza domestica. Serve un reddito di liberazione“, la loro spiegazione.

Il blitz è scattato intorno alle otto e mezzo, mentre a poca distanza, nel complesso monumentale Santo Spirito in Sassia, era in corso un evento a cui partecipava anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le attiviste sono state insultate e attaccate dagli automobilisti e poi bloccate dagli agenti della Polizia Locale e della Polizia di Stato. In cinque sono state identificate e portate in commissariato.

La sera del primo marzo altre attiviste avevano lasciato scritte sui treni e sulle mura di tre stazioni della metro a Roma per gridare il loro ‘no’ alla violenza sulle donne

Attiviste di "Bruciamo tutto" in azione
Le attiviste hanno usato bidoni di vernice

Perché il blocco delle auto ballando la pizzica

La pizzica è un ballo tipico del sud Italia che, secondo la storia, aveva lo scopo di liberare le “tarantate”, donne morse dalla tarantola, dal veleno del ragno – spiegano le attiviste -. In realtà la tarantola non rilascia alcun veleno, e le tarantate altro non erano se non persone prese dall’isteria, che sfogavano con movimenti convulsi e veloci“.

“Allo stesso modo noi vogliamo liberarci dal veleno del patriarcato”, chiariscono.

Che cos’è “Bruciamo tutto”

‘Bruciamo tutto’ è un movimento di liberazione. Nasce dalla necessità di porre fine a un sistema patriarcale, che opprime, molesta, stupra e uccide le persone socializzate come donne“, spiegano le attiviste del movimento.

Il governo è inerme di fronte alla gravità della violenza che dilaga ogni giorno nel nostro Paese, nonostante la cronaca parli chiaro: dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, altre diciotto donne sono state vittime di femminicidi e le loro storie sono cadute nel silenzio. Le donne hanno il diritto a una vita libera e sicura“.

La richiesta del reddito di liberazione

La richiesta di Bruciamo tutto:il miglioramento del già esistente reddito di libertà. Un contributo di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mesi alle donne vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali.

Questo contributo – commentano – dovrebbe consentire e permettere l’autonomia e la fuoriuscita dalla violenza. In realtà però l’iter per ottenerlo è molto lungo e burocratizzato“.

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