Bracciano, ex dirigenti Acea Ato 2 a processo per disastro ambientale. La denuncia: “Basta prelievi nel Lago”

Lago di Bracciano al di sotto del livello ottimale. Comitato in difesa del Bacino: "E' una riserva tutelata. No ai prelievi per le sperimentazioni delle spa"

Nella foto il Lago di Bracciano - foto free

Il prossimo 22 marzo si svolgerà la nuova udienza in cui sono chiamati a rispondere dell’accusa di disastro ambientale, otto componenti del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato2 del 2017. Il procedimento penale si basa sull’ipotesi accusatoria di prelievi eccessivi che in quell’estate di siccità per Roma, vennero effettuati nel Bacino Lacuale di Bracciano, e che si sarebbero rivelati disastrosi per l’ecosistema dell’area naturale protetta.

Un pericolo ancora vivo per il Lago, con la possibile ripresa dei prelievi per le sperimentazioni per progetti delle spa legati al Pnrr, denunciato in queste ore dal Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano Martignano.

Lago di Bracciano al di sotto del livello ottimale. Comitato in difesa del Bacino: “E’ una riserva tutelata. No ai prelievi per le sperimentazioni delle spa”

A pochi giorni dalla prossima udienza fissata per il 22 marzo, nei confronti degli ex componenti del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato2 del 2017, accusati di disastro ambientale nell’area naturale protetta del Lago di Bracciano, si torna a parlare del pericolo di nuovo prelievi nel Bacino Lacuale Bracciano Martignano da parte di Acea Ato 2, stavolta finalizzati ad una sperimentazione per i progetti di alcune Spa, con fondi del PNNR.

A imporsi in queste ore, opponendosi ad ogni tentativo di captazione da parte di Acea Ato 2 e chiedendo accertamenti in merito alle previste prescrizioni legate alle sentenze, che disponevano l’installazione di un meccanismo di blocco per impedire ogni prelievo al di sotto dei 161,90 (corrispondenti al livello delle acque) è il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano Martignano.

Sono loro ad evidenziare oggi un nuovo rischio, come quello già toccato in quell’estate infausta, quando una terribile siccità a Roma, fece diventare il Lago di Bracciano la riserva d’acqua della Capitale, con prelievi tali e continui dal bacino a Nord di Roma, che avrebbero causato un’alterazione irreversibile dell’ecosistema dell’area naturale protetta.

Le condizioni del Bacino non sono da sottovalutare, l Lago di Bracciano è infatti ben al di sotto del livello ottimale: “Qualunque prelievo – spiegano – sarebbe estremamente dannoso, oltre che illecito, ed aggraverebbe l’ingente danno all’ecosistema già esistente. Non solo chiediamo di sapere con prove certe se Acea Ato 2 ha ottemperato alle prescrizioni previste dalle sentenze, che disponevano l’installazione di un meccanismo di blocco, ma riteniamo quantomeno anomale qualunque autorizzazione di prelievi con il procedimento in corso”.

La battaglia in cui si sottolinea che il Lago è tutelato a livello europeo ed è riconosciuto unicamente come riserva idrica di emergenza, sarà ora quella di “Impedire ad Acea di aggredire ulteriormente questa risorsa indirizzando i suoi investimenti sul recupero delle ingenti perdite altrove. Il PNNR – proseguono – no è per noi un’emergenza, ma piuttosto un’occasione che va colta per aumentare investimenti senza permettere che da essa possa derivare un ulteriore profitto da un bene comune come l’acqua a danno dei territori”.