Struttura abusiva sul lungolago di Castel Gandolfo: bocciato il ricorso verrà demolita

Cittadini vincono la battaglia per rimuovere il gazebo sul lungolago di Castel Gandolfo: la struttura sfruttava da anni un permesso temporaneo di sei mesi

Il Lago di Castel Gandolfo - foto Visit Lazio free

Castel Gandolfo è da sempre il ritrovo di tanti turisti ma anche e soprattutto dei romani per cui il Lago di Albano o Lago di Castel Gandolfo, rappresenta una meta imprescindibile del weekend, o per una fuga romantica a pranzo con vista mozzafiato.

Proprio qui sulla passeggiata del lungolago, nel 2019 era stata realizzata una struttura in ferro, per nulla ben accetta dai residenti, che tra le varie avevano subito contestato sia le imponenti dimensioni che la sua collocazione, al centro del marciapiede. La battaglia del gestore per restare, in questi giorni si è rivelata persa.

Cittadini vincono la battaglia per rimuovere il gazebo sul lungolago di Castel Gandolfo: la struttura sfruttava da anni un permesso temporaneo di sei mesi

Torna a valere l’ordinanza di demolizione del chiosco sul Lungolago di Castel Gandolfo che non piace ai cittadini. La società ha perso il ricorso presentato al TAR dopo che a febbraio di quest’anno, per la copertura di 10 metri per 4 circa, sembravano arrivate le ultime ore.

La struttura dell’attività commerciale in via Spiaggia del Lago sorta su un’area pubblica, era di fatto priva del titolo di autorizzazione sulla disponibilità dell’area, oltreché del parere dell’Ente Parco dei Castelli Romani, nonostante proprio di recente quest’ultimo, abbia allargato le maglie rispetto ad alcuni nulla osta su strutture private, sempre che non siano visibili all’esterno.

Unico appiglio per la società il parere favorevole dell’Ente Parco dei Castelli Romani per un uso temporaneo, come riportato su Castelli Notizie, che secondo la legge però non poteva durare oltre i sei mesi, superati ampiamente con almeno altri tre anni di attività.

Ecco perché sul Lungolago l’impostazione dell’Ente resta ferma e si aggiunge peraltro ad una documentazione che all’epoca dei fatti non aveva ha assolutamente convinto il Comune, che tra le varie, vedeva nella SCIA presentata per realizzare la struttura, un titolo di disponibilità dell’area un po’ retrò, e cioè del 2017.

A breve dunque avverrà la demolizione/rimozione della struttura con il ripristino dello stato iniziale, e 10 metri di visuale recuperati senza il gazebo che ostruisce proprio quella passeggiata, per cui si percorrono volentieri quasi 40 km di strada dalla Capitale.

La linea di condotta sul Lungolago dove c’è peraltro il vincolo paesaggistico, potrebbe vedere a breve una situazione specchiata sul lungomare di Ostia, dove da anni, prima con Sabella poi con l’amministrazione del X Municipio la scorsa estate, c’è un tentativo a piccoli passi di abbattimento del lungomuro.