Roma, nuovi sgomberi nell’ecomostro di cemento abbandonato: tolti i fondi per riqualificarlo

Fabbrica Penicillina, immobile fatiscente occupato da decine di abusivi: irruzione dei poliziotti dopo meno di una settimana dal precedente sgombero 

E’ un mostro di cemento l’ex Fabbrica di Penicillina sulla Via Tiburtina ormai nota solo per occupazioni abusive, sgomberi e blitz antidroga. Ancora oggi alle prime luci del giorno la Polizia di Stato ha fatto irruzione trovando dopo soli cinque giorni dall’ultimo intervento di sgombero oltre 30 occupanti abusivi.

Da anni l’ex Fabbrica della penicillina Leo i cittadini chiedono interventi di riqualificazione, ma anche quando sembrava vicino l’obiettivo, i fondi di oltre un milione di euro che erano stati pensati dall’amministrazione Gualtieri sono stati spostati su altri interventi alla fine dell’estate, lasciando questa piaga aperta.

Fabbrica Penicillina, immobile fatiscente occupato da decine di abusivi: irruzione dei poliziotti dopo meno di una settimana dal precedente sgombero

Dormitorio per senza fissa dimora, e luogo nascondiglio per lo spaccio di stupefacenti, stra-conosciuto nella mappa della criminalità che in queste faccende è affaccendata. E’ questa la fine ingrata dell’ex Fabbrica di Penicillina sulla via Tiburtina, nella quale sono stati necessari oggi a meno di una settimana da un precedente massiccio intervento, le pattuglie e gli uomini del Commissariato Aurelio e delle Volanti per sgomberare oltre 30 occupanti abusivi.

L’operazione iniziata alle 8,00 di oggi, dopo che da giorni i cittadini avevano segnalato movimenti all’interno della struttura, uno scheletro attraverso il quale si vedono distintamente traffici e occupazioni abusive, una vera piaga del quartiere e l’espressione di un degrado cittadino sul quale sembrerebbe non vogliano trovarsi soluzioni.

Le lunghe operazioni di oggi seguite al precedente blitz del 13 ottobre scorso ha richiesto un massiccio intervento di agenti, per bloccare anche chi tentava di darsi alla fuga. Oltre 32 le persone portate in commissariato e identificate sulla quali si stanno svolgendo accertamenti, nella necessità di verificare se tra quei volti, si possa nascondere qualche ricercato e non solo nei confini nazionali.

Allo sgombero della struttura fatiscente hanno assistito con disappunti i residenti che aspettano da anni che qualcosa venga fatto per demilire o riqualificare l’ecomostro.

L’immobile all’asta giudiziaria dopo il fallimento non ha ancora trovato un acquirente, e non è difficile comprenderne le motivazioni. Costi di riqualificazioni troppo elevati, con pochi fondi peraltro deviati su altri interventi.

Resterebbe la demolizione come chance ma si sa che Roma anche su questo fronte è lunga a procedere anche quando esistono le ordinanze per farlo.