Galleria Alberto Sordi: chiusa la libreria Feltrinelli, arrivano i giapponesi di Uniqlo

La società di gestione del risparmio che ha rilevato la Galleria Alberto Sordi punta alla commercializzazione di tutti gli spazi con brand di livello internazionale

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Chi sperava che la grande libreria Feltrinelli, da anni ospitata nella Galleria Alberto Sordi di via del Corso a Roma, potesse riaprire i suoi grandi spazi riservati alla cultura rimarrà deluso perché, a ridare vita a una location da favola, ci penserà il marchio giapponese di Uniqlo.

La società di gestione del risparmio che ha rilevato la Galleria Alberto Sordi punta alla commercializzazione di tutti gli spazi con brand di livello internazionale

Il brand nipponico specializzato nell’abbigliamento economico di alta qualità tecnologica che ha calato il suo asso e, nella prossima primavera, prevedibilmente nel mese di marzo, entrerà a pieno titolo in 1300 metri quadri di superficie situati in un luogo sino a non molto tempo fa frequentato da lettori avidi degli ultimi bestseller di successo o in cerca di titoli classici allineati sugli scaffali in rigoroso ordine alfabetico.

Lo storico salotto romano che ricorda, in scala ridotta ma con altrettanta eleganza, la galleria milanese che si affaccia sulla piazza del Duomo è infatti passato di mano dal gruppo Sorgente al Fondo Megas, specializzato in operazioni immobiliari destinati al mercato degli investitori professionali sotto l’egida di Prelios, una delle principali società di gestione del risparmio in Italia. E Uniqlo ha sottoscritto un accordo che gli ha consentito di affittare locali distribuiti su tre piani nella strategica location angolare posizionata di fronte all’ingresso su Largo Chigi.

Così almeno per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento di grido Roma, dove Uniqlo aprirà il suo secondo flagship store in Italia dopo i 1500 metri quadri inaugurati vicino piazza Cordusio a Milano nel settembre del 2019, farà il verso alla megalopoli di Tokyo.

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L’ingresso del principale punto vendita Uniqlo di Tokyo nell’esclusivo quartiere commerciale di Ginza

Nella capitale nipponica Uniqlo ha, infatti, circa 800 filiali la più importante delle quali si trova nel gettonatissimo quartiere di Ginza, meta dello shopping mondiale e vera e propria anima commerciale della megalopoli, dove al civico di numero 6 di Chou city si erigono i 12 piani di un negozio che si estende su una superficie di circa 5mila metri quadri e dove si possono, tra l’altro, acquistare magliette personalizzabili grazie al supporto di commessi multilingue della linea Nippon Omiyage, “omaggio giapponese”, oltre ad altre centinaia di articoli  anche in tessuti hi tech per vincere i rigori dell’inverno. Ma poiché non è sempre oro tutto quello che riluce anche l’organizzatissimo palazzo di Uniqlo presta il fianco alle critiche di utenti che lamentano tempi di attesa pachidermici per il recapito di quanto ordinato via Internet, mentre altri considerano ridondanti gli spazi esagerati dello shop multipiano che finiscono per essere un’inutile ripetizione di quelli sottostanti.

E un passo alla volta Roma inizia a trasformarsi in una Tokyo in scala ultraridotta

Roma come Tokyo, dunque, ma anche come la Cina dove Uniqlo ha 300 negozi, la Corea del Sud, gli Stati Uniti e altri capitali europee. Chi temeva che dopo le jeanserie che hanno stravolto l’anima commerciale della nostrana via del Corso Capitolina sarebbero arrivati anche i marchi delle multinazionali è servito. “Carmina non dant panem” decantava Orazio, le “poesie non danno pane” soprattutto per chi le scrive e molto meno per chi le pubblica visto che il punto vendita Feltrinelli di Galleria Colonna non ha abbassato le saracinesche a causa di un calo degli incassi, ma proprio per fare spazio ai lavori di ristrutturazione effettuati quando la location era di proprietà del gruppo Sorgente con cui l’editore ha tentato di stringere un accordo per il rinnovo del contratto di affitto.

E così alla fine lo yen ha prevalso sull’euro e la libreria ha dovuto fare le valigie e ha portato a tre il numero dei negozi chiusi nella capitale dopo Feltrinelli International di via Vittorio Emanuele Orlando e quello situato in via Giovanni Pierluigi da Palestrina all’angolo con piazza Cavour.

Il processo di commercializzazione della Galleria lascia poco spazio al ritorno di attività legate al circuito di interessi culturali che gravitavano intorno alla grande libreria

Ma Prelios Sgr che si è fatta carico del progetto di riqualificazione della Galleria punta dritto alla conclusione dei lavori di riqualificazione di tutta la struttura per attirare altri nuovi prestigiosi inquilini oltre al marchio Uniqlo che già pensa all’apertura di un punto vendita a Firenze. La ristrutturazione è stata realizzata L22 Retail, business unit del Gruppo Lombardini22 specializzata in interventi volti a generare e mantenere valore per gli spazi commerciali e sono in corso trattative con altri marchi di livello internazionale per consentire la completa riapertura della struttura nei prossimi mesi. Un crocevia obbligato per le direttrici turistiche che, da Montecitorio si dirigono verso la Fontana di Trevi. Un nuovo impianto di illuminazione fa parte delle strategie che puntano a restituire alla città un luogo d’incontro totalmente trasformato.

Ma sulla natura commerciale di un’operazione orientata a obiettivi di profitto e in cui gli spazi culturali faranno fatica a farsi largo ci sono pochi dubbi. La promozione e la commercializzazione degli spazi è stata, infatti, affidata a Dils, azienda leader nel real estate e Savills, società di primo piano nella consulenza immobiliare quotata alla Borsa di Londra.