A 80 anni di distanza la nuova edizione di “Carabinieri kaputt” racconta la deportazione favorita dai fascisti

Quella mattina d’autunno in una Roma resa livida dall’occupazione nazista Kappler e i suoi scherani con l’aiuto dei fascisti arrestarono oltre 2000 carabinieri

Carabinieri Kaputt” è il titolo del libro scritto da Maurizio Piccirilli sulla tragica deportazione di oltre 2000 carabinieri nei lager nazisti il 7 ottobre del 1943. E sarà sabato prossimo, 7 ottobre 2023, che verrà presentata la nuova edizione del volume pubblicato per i tipi di All Around a ottant’anni esatti da quell’infamia perpetrata dal comando tedesco di Roma con la collaborazione del maresciallo Rodolfo Graziani. L’ex governatore generale della Libia Italiana fino alla débacle del 25 luglio 1943, giorno della caduta del Gran Consiglio e di Mussolini e poi divenuto ministro della difesa della Repubblica Sociale Italiana a capo della quale Adolf Hitler aveva messo il dittatore italiano, liberato dai paracadutisti di Otto Skorzeny nel rifugio del Gran Sasso il 12 settembre di quell’anno, nel ruolo di un fantoccio asservito ai suoi voleri.

Nel corso della presentazione del libro in programma dopodomani alle ore 17.30 presso Spazio5 in via Crescenzio 99/D l’autore dialogherà con Francesca Ripanti di Pxil.

Quella mattina d’autunno in una Roma resa livida dall’occupazione nazista Kappler e i suoi scherani con l’aiuto dei fascisti arrestarono oltre 2000 carabinieri

Il 7 ottobre era una mattina d’autunno. Una di quelle tipiche giornate d’ottobre che faceva da contrasto con l’umore livido di una città caduta sotto l’occupazione germanica. I carabinieri, l’arma nei secoli fedele alla monarchia e quindi a Vittorio Emanuele III, il sovrano che aveva defenestrato e fatto arrestare il duce, entrarono nel mirino degli occupanti nazisti i quali consideravano quei militari, legati al giuramento monarchico, un ostacolo al già programmato rastrellamento degli ebrei romani destinati a cadere sotto l’implacabile mannaia del capo della polizia di sicurezza e della Gestapo nella capitale, colonnello Herbert Kappler.

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L’autore, il giornalista Maurizio Piccirilli

Quello contro i carabinieri fu soltanto un antipasto dell’operazione scattata nel ghetto ebraico di Roma all’alba del 16 ottobre successivo. La mattina di quel 7 ottobre, invece, i nazisti circondarono le caserme dove alloggiavano i militari dell’Arma e li trasferirono nei lager nazisti in cui venivano detenuti ufficiali e soldati italiani che, dopo l’armistizio firmato dal Governo Badoglio con gli angloamericani l’8 settembre di quell’anno, si rifiutavano di indossare la divisa della wehrmacht per combattere al fianco degli ex alleati.

Deportati su vagoni ferroviari degni del trasporto degli animali, privati dell’uniforme e della dignità, ridotti alla fame i carabinieri imprigionati con la collaborazione del governo fascista in molti casi non riuscirono a resistere alle privazioni e agli stenti che, in quei terribili anni, portarono alla distruzione degli ebrei d’Europa in campi di sterminio come ad Auschwitz Birkenau.

Carabinieri Kaputt” di Maurizio Piccirilli riporta pienamente alla luce gli eventi di quel giorno dando spazio al racconto che, come un fiume carsico nelle pagine più tragiche della storia, riemerge dai memoriali inediti pubblicati di tre militari che sopravvissero alle privazioni dei campi di concentramento.

Si tratte di lettere inedite inviate dai prigionieri dei lager ai propri parenti e delle memorie di chi non ha più dimenticato l’abisso della fabbrica della morte messa in piedi dai nazisti all’insaputa del mondo.

Lettere e testimonianze inedite consentono di ricostruire una pagina tanto tragica quanto poco conosciuta dell’occupazione nazista di Roma

Accanto al racconto della prigionia nei lager di Austria e Germania il libro ripercorre anche la straordinaria storia dei militari sfuggiti alla cattura e delle loro compagne che divennero punto di riferimento della resistenza romana.  Un nuovo capitolo raccoglie i ricordi di Cesare Vitale, generale dei carabinieri, vicecomandante dell’Arma e poi presidente dell’Opera Nazionale Orfani dei Carabinieri, fino alla morte avvenuta nell’aprile 2021 a causa del Covid 19.

Un racconto di quel giorno e dei successivi ricco di particolari che rivelano, da un lato la determinazione dei nazisti e dei loro alleati fascisti di perseguire la deportazione dei carabinieri e, dall’altro, le sofferenze e il coraggio dei carabinieri e delle loro famiglie durante tutta l’occupazione tedesca. Un altro capitolo riassume alcuni tragici episodi nei quali alcuni militari scampati al rastrellamento persero la vita finendo vittime delle torture e delle esecuzioni sommarie dei nazifascisti.

Con “Carabinieri Kaputt“, Maurizio Piccirilli affronta per la prima volta il terreno della storia, dopo aver pubblicato Le quaglie di Osama (2006) Shahid (2010) Il volto nascosto di Osama (2011) Ferita Afgana (2013) e l’ebook Cuccioli del jihad. Fotoreporter negli anni caldi del terrorismo italiano, insignito di un award del World press Photo e due volte vincitore del premio Baia Chia per la fotografia, Piccirilli è stato poi caposervizio del quotidiano Il Tempo per conto del quale si è occupato di esteri, terrorismo e criminalità nazionale e internazionale.

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