La lettera: “A Roma le strade non si riparano. Sì chiudono”

La lettera di un romano: "Chiudere le strade e non aprirle più, lo sport preferito dal Comune di Roma"

Una strada dissestata a Ostia

A Roma, Ostia compresa, le strade non si riparano, si chiudono. Un cittadino romano sintetizza lo stato delle strade romane e il piglio con cui, in alcuni casi, si riparano. La lettera di un romano deluso.

La lettera di un romano: “Chiudere le strade e non aprirle più, lo sport preferito dal Comune di Roma”

Chiudere le strade perché sono piene di buche e non riaprirle mai più è lo sport preferito del Comune di Roma.  Lo sfascio odierno della città non ha ricorsi storici, è inutile elencare le solite cose ma quando una strada viene sbarrata è inevitabile che questa diventi una discarica ma il fondo, sorprendentemente, non era stato ancora toccato.

Dopo gli elettrodomestici, i materassi, i calcinacci e le reti del letto, adesso siamo passati al peggior reato ambientale, quello dell’abbandono dell’amianto.

Via Canale dello Stagno, chiusa per un intero anno dal Comune insieme a via dei Pescatori per lavori che non cominciavano mai, oggi, ad opera finalmente compiuta, rimane deliberatamente, arrogantemente  chiusa per motivi che non si riescono a definire.

Via Canale dello Stagno, da strada bianca e sconnessa che era, si ritrova ad essere terra di nessuno, così interdetta alla circolazione, oltre che discarica a cielo aperto, è meta di tossici, di incontri sessuali più o meno legali e di ladri che trovano facile appostamento per entrare nel campeggio e nel comprensorio Maison du Parc.

Non ho più parole per definire quello che è davanti agli occhi di tutti, non ho più nemmeno gli occhi ormai appannati dalla rassegnazione, mi vergogno di coloro che mi dovrebbero rappresentare, mi vergogno di essere romano ogni qualvolta esco dalla mia città”.

Maurizio Contigiani