Roma, donne corteggiate, narcotizzate e violentate: la doppia vita del netturbino

Il netturbino avrebbe stordito le sue vittime con sedativi: i video inviati nelle chat degli amici

Il netturbino di Riano

Dal corteggiamento alla narcotizzazione. Avrebbe agganciato donne da abusare anche grazie ai sei profili social su facebook Ubaldo Manuali, il netturbino cinquantenne e belloccio di Riano finito in manette ieri con l’accusa di violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto porno delle donne.

Il netturbino avrebbe stordito le sue vittime con sedativi: i video inviati nelle chat degli amici

Non ricordo nemmeno di aver avuto intimità con lui, siete sicuri di quello che mi riferite?”, ha detto incredula una delle tre donne identificate della polizia.

L’arresto ieri in un appartamento di via Casilina, nella casa dell’ultima compagna, del tutto ignara.

Gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, ai quali si è poi affiancata la Squadra mobile di Viterbo, durante le indagini avrebbero sequestrato all’uomo una boccetta di Lormetazepam, un sedativo simile allo Xanax, e soprattutto dei video e delle foto delle vittime che il netturbino custodiva nel suo smartphone e che aveva girato in chat ad alcuni amici.

Pare che lo scopo ultimo del 53enne, più che avere intimità sessuali con donne all’occorrenza stordite, fosse quello di potersene vantare con gli amici. Le riduceva così – secondo gli inquirenti – a manichini completamente manipolabili  e di cui approfittare a piacimento.

L’ordinanza del Tribunale di Viterbo, che ha ricevuto gli per competenza territoriale dalla gli atti trasmessi dalla Procura di Tivoli,  descrive il netturbino come un abile corteggiatore, sempre pronto a  sottolineare sui social la vaga somiglianza all’attore Keanu Reeves, famoso per aver interpretato Neo nella tetralogia di fantascienza Matrix.

Il racconto delle vittime

Ho un forte mal di testa da ieri, mi sento svenire, fatico a coordinarmi”, ha detto la sua ultima vittima che ha fatto partire l’indagine qualche mese fa presentandosi all’ospedale San Pietro. Quando è stata ascoltata dagli esperti della Polizia, subito avvisati dai sanitari, i suoi ricordi si fermavano al brindisi con l’uomo conosciuto settimane prima su facebook.

Una delle tre vittime ha raccontato agli investigatori di aver chiesto spiegazioni sull’epilogo di una serata e di avere ricevuto in risposta rassicurazioni: “Abbiamo dormito insieme, siamo stati assieme, non ricordi?”.

Una versione confermata dal netturbino – presunto stupratore seriale –  anche davanti agli investigatori al momento dell’arresto: “Mai avuto bisogno di abusare delle donne. Sempre avuto rapporti consenzienti”.

Va ricordato che l’inchiesta è ancora nella fase delle indagini preliminari e l’indagato va ritenuto innocente: la legge italiana prevede la colpevolezza piena solo in caso di condanna inflitta dalla Cassazione.