Esperienza straordinaria oggi, sabato 9 settembre, per i fortunati che hanno preso parte alla navigazione del tratto terminale del Tevere e lungo la costa di Ostia. Una sessantina di ospiti della Pro loco che, in occasione della Festa del Mare, ha proposto un tuffo nella storia della foce del Tevere.
A bordo dell’Imperatrice con la Festa del Mare per scoprire dal Tevere e lungo la costa storia e bellezze di Roma e del suo litorale
A fare gli onori di casa il comandante del battello Imperatrice, Ubaldo Ranucci, e il presidente della Pro loco Ostia Mare di Roma, Antonio Ricci. Una sessantina i partecipanti che sono saliti sulla motonave dall’imbarcadero di via Capo due Rami, sulla sponda sinistra del Tevere, dietro gli Scavi. Una giornata di sole pieno e di calma piatta del mare ha salutato il gruppo, intrattenuto dai racconti prima del comandante Ranucci e poi dall’architetto Giuliano Fausti.
Innumerevoli le curiosità narrate davanti ai monumenti naturali e alle strutture storiche visibili dall’imbarcazione. Porta Marina, accesso alla città di Ostia in epoca romana, nasconde i segreti dei tanti personaggi di allora che l’hanno attraversata: tra questi, narra la leggenda, anche Cleopatra quando arrivò nell’Urbe. Il Ponte della Scafa che prende il nome dall’imbarcazione a forma di baccello di fava (la scafa, appunto) attraverso la quale si attraversava il Tevere da Isola Sacra a Ostia: a condurre quella barca era Tancredi Chiaraluce, soprannominato Caronte, abitante di Tor Boacciana.
Quella torre che fiancheggia il ponte fu la postazione più avanzata per l’avvistamento delle invasioni barbariche. Venne realizzata sulla base dell’antico faro di Ostia e dal 1557, quando un’onda di piena del Tevere carico dell’acqua di tre giorni e tre notti di pioggia, fece avanzare di oltre un km la foce del Tevere.
Più avanti ciò che resta dell’Idroscalo, il primo aeroporto della Capitale che collegava una ventina di destinazioni attraverso gli idrovolanti. Restano gli hangar, in uso alla Canados, cantiere nautico tra i più prestigiosi d’Italia.
Scendendo verso lo sbocco a mare, si nota Tor San Michele, costruita dopo la grande esondazione del 1557 su disegno di Michelangelo. E poi il villaggio dell’Idroscalo sulla sponda ostiense con il Passo della Sentinella su quella opposta.
Finalmente il mare. “Là dove lo Tevero s’insala” scriveva Dante Alighieri nella Divina Commedia. La prua dell’Imperatrice punta verso levante e subito si appaiano in coda le moto d’acqua della Polizia di Stato per un saluto a quelli che sono spettatori di un evento eccezionale. Il grande porto turistico con i fari rosso-verde e lo skyline del lungomare di Ostia: le spiagge libere, gli stabilimenti balneari, l’ex colonia, il Pontile, la cupola di Regina Pacis, il grande serbatoio dell’acqua, i villini liberty, il Polo natatorio, il canale dei Pescatori, il Palafijlkam, l’ex Enalc ora Università del mare, il trampolino del Kursaal, le gravi ferite provocate dall’erosione
Giuliano Fausti, autore del prezioso volume “La città interrotta”, racconta la storia di Ostia: l’unificazione dell’Italia, la bonifica dei ravennati, il primo piano regolatore della Giunta Nathan, l’edificazione dei villini “non liberty ma razionalisti, dalle architetture tipiche del villino romano”. E poi, ancora, della storia addirittura risalente agli etruschi del Canale dei Pescatori, sbocco della laguna che esisteva all’epoca nella zona.
Un’occasione unica per fare un tuffo nel libro del passato glorioso del litorale romano con davanti agli occhi forse la parte più bella, quella vista dal mare.
La Festa del Mare presso la Casa del Mare, al Borghetto dei Pescatori, si concluderà domenica 10 settembre.
