Tragedia alla Terme, il bagnino 18enne sotto choc: “Nella piscina non c’era nessuno”

Il bagnino non ancora interrogato dai magistrati: a parlare il suo legale

Le Terme di Cretone

Era stato assunto il 10 giugno ed era alla sua prima esperienza di lavoro il bagnino 18enne indagato per la morte del piccolo Stepan, il bambino di 8 anni annegato alle Terme di Cretone, a Palombara Sabina. La procura di Tivoli gli contesta l’omicidio colposo come per il collega (20 anni) con lui quel giorno in servizio e per i due gestori del centro termale. “Eseguivo quanto mi veniva richiesto”, si è limitato a sfogarsi col suo legale.

Il bagnino non ancora interrogato dai magistrati: a parlare il suo legale

Nel tardo pomeriggio del 17 agosto era toccato a lui aprire i bocchettoni della vasca centrale dopo aver accertato insieme al collega in servizio nella piscina centrale che non ci fossero bagnanti, circostanza questa confermata da altri cinque testimoni.

Il ragazzo dal momento della tragedia si è chiuso in un assoluto e comprensibile mutismo, non è opportuno, come purtroppo capitato, attribuirgli dichiarazioni”, spiega ora il suo legale, l’avvocato Alessandro Palombi, noto penalista nonché parlamentare e sindaco di Palombara Sabina.

Come sempre aveva accertato che non ci fossero bagnanti in piscina prima di avviare le operazioni di svuotamento – aggiunge il penalista – Il giovane nei giorni intercorsi tra la tragedia e la data odierna ha vissuto ore di profonda tristezza e sconforto per la tragedia nella struttura termale e proprio per questo motivo si è chiuso nel silenzio tra gli affetti familiari”.

Non ha effettuato dichiarazione alcuna e si è interfacciato solo con le Forze dell’Ordine e solo per la consegna di documenti inerenti la propria qualità e per le notifiche di rito – chiarisce ancora il legale in una nota – Quanto alla dinamica dei fatti il mio assistito può solo dire di non avere intrapreso alcuna iniziativa né effettuato alcuna azione se non dietro esplicita indicazione ricevuta, non godendo di nessuno spazio discrezionale nell’esercizio della propria attività lavorativa all’interno della struttura”.

Pertanto confida che, all’esito dell’approfondito lavoro di indagine che la Procura di Tivoli sta svolgendo con accuratezza e speditezza, possa essere accertata l’assenza di qualsivoglia responsabilità a proprio carico, nutrendo assoluta fiducia nell’attività degli inquirenti”.

La griglia non c’era

Intanto il legale del bagnino (in linea con quanto reso noto dai gestori delle Terme) ha confermato che ai bocchettoni per il deflusso non c’è mai stata una griglia e che le operazioni di svuotamento delle vasche venivano per prassi avviate dopo l’annuncio da parte di uno speaker dell’amministrazione che invitava i bagnanti ad uscire dalle piscine in vista della prossima chiusura dell’impianto.