Ecco come i ladri entrano in casa con le chiavi: mettere al bando quegli attrezzi

Quante volte siamo stati derubati in casa senza segni evidenti di effrazioni a porte e finestre? Ecco perché e cosa il legislatore dovrebbe fare

chiavi passepartout canaledieci

Tempo di vacanze estive, di partenze e di ansia per la paura di furti nelle nostre case. Le cronache, da sempre, di questi tempi, sono piene di notizie di appartamenti svaligiati dai ladri. Quest’anno, però, c’è una variante: spesso il derubato, alla scoperta dell’accaduto, non trova traccia di effrazioni su porte e finestre.

Quante volte siamo stati derubati in casa senza segni evidenti di effrazioni a porte e finestre? Ecco perché e cosa il legislatore dovrebbe fare

Come hanno fatto a entrare i ladri in casa se non è stata forzata la porta d’ingresso? Semplice, sul mercato online è possibile acquistare da parte di chiunque modernissimi ed efficienti chiavi passepartout. Con poche centinaia di euro di spesa qualsiasi ladro può ricevere comodamente a casa un kit completo di chiavi che possono vincere la sfida su qualsiasi serratura. I più esperti possono aprile le porte anche in pochi secondi di tempo. Senza far rumore e senza danneggiare l’accesso.

Per carità, ognuno fa il proprio mestiere. Anche i produttori di quei micidiali strumenti che, magari, possono essere animati dalle migliori intenzioni ponendosi a disposizione di quei fabbri chiamati a soccorrere chi resta fuori casa per dimenticanze e improvvise emergenze. Non c’è dubbio, però, che la disponibilità indiscriminata di quegli attrezzi favorisce anche i malintenzionati, ovvero chi per mestiere vive alle spalle degli altri, a caccia di occasioni di arricchimento sui beni conservati nelle case.

Sul sito della più famosa azienda di produzione di chiavi passepartout (con sede in Bulgaria) ci sono disponibilità strumentali per tutte le esigenze. I prezzi variano da poco meno di 300 euro fino a 2800 euro per un kit completo. Lo ribadiamo, quegli strumenti sono regolarmente venduti su internet, reclamizzati per uso e consumo dei fabbri. “Siamo realisti – osserva Maurizio Contigiani, polemista dei giornali Il fatto quotidiano e di Tpiquegli attrezzi sono a uso e consumo dei ladri: strumenti che costano centinaia, migliaia di euro, sfacciatamente in bella mostra sul Web senza che nessuno abbia mai posto qualche riserva. Trovo tutto questo disgustoso e sfacciato, oltre per la faccia tosta impunita di chi vende questa roba, anche perchè  desidererei che chiunque ne detenga uno, venga spedito in galera e non liberato dopo il sequestro  dell’arnese”.

L’arresto per chi venga trovato in possesso di arnesi atti allo scasso può scattare solo se il soggetto presenta una condanna passata in giudicato per reati specifici: rischia da sei mesi a due anni di carcere (art. 707 codice penale). Ma forse andrebbe fatto qualcosa di più da parte del legislatore per impedire che questo fenomeno dilaghi. “In un mercato globale come quello attuale – sottolinea Contigiani – difficile pensare di vietarne la vendita sic et simpliciter. Se, però, la commercializzazione indiscriminata di questi passepartout venisse comparata a sostanze illegali, come per esempio gli stupefacenti, si potrebbe rendere un servizio più efficace alla sicurezza pubblica a alla tutela di beni ed affetti delle persone”.