Ostia, 67enne morto affogato in mare: polizia sul posto, indagini in corso

L'uomo è un cittadino polacco che è stato trovato al largo della spiaggia libera nei pressi del Canale dei Pescatori, già in gravissime condizioni

Foto d'archivio

Ostia: pochissimi minuti fa, intorno alle 17 di oggi pomeriggio, giovedì 13 luglio, un cittadino polacco di 67 anni, essendo nato nel 1956, è morto affogato al largo nel tratto di mare antistante al litorale della spiaggia libera nei pressi del Canale dei Pescatori e a breve distanza dallo stabilimento “La vecchia Pineta”.

L’uomo è un cittadino polacco che è stato trovato al largo della spiaggia libera nei pressi del Canale dei Pescatori, già in gravissime condizioni

Sul posto sono arrivati gli agenti di polizia del commissariato Lido, con, a supporto, il personale medico dell’Ares 118 e quello della Capitaneria di Porto.

Insieme ai bagnanti presenti in loco, gli operanti hanno provveduto a trasportare sulla terraferma l’uomo, che però di fatto era già deceduto in mare, dunque è stato solo possibile accertarne la morte e mettere la salma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, trasportandola via in ambulanza.

Dalle prime risultanze investigative, il polacco, che si è tuffato mentre era in compagnia di alcuni amici, ed in acqua con lui c’era anche suo figlio, sarebbe da tempo residente nel territorio, anche se di fatto sarebbe un senza fissa dimora.

Resta da capire come il 67enne sia riuscito ad arrivare così al largo in un tratto dove è disposto il divieto di balneazione e, oggi, con un mare molto mosso, sia stato incurante del pericolo.

Fondamentale sarà ricostruire la dinamica della morte del sessantasettenne e appurare se si tratti di un malore, di una corrente eccessivamente forte nel tratto interessato, di una leggerezza fatale o di un suicidio.

A quanto filtra dalla questura non risulta che siano stati trovati messaggi o particolari che abbiano fatto pensare che il 67enne polacco abbia voluto togliersi la vita e attualmente l’ipotesi che sembra più valida è quella che il bagnante sia stato sopraffatto dalle forti correnti che oggi hanno reso il mare molto mosso e non sia più riuscito a resistere alla potenza delle onde.

Nella stessa giornata ad Ostia altri tre bagnanti sono stati messi in salvo

Contestualmente sono state fortunatamente messe in salvo, sempre oggi, altre due persone che rischiavano di morire alla stessa maniera ad Ostia, nel tratto di mare a ridosso dell’arenile del V-Lounge Beach, e una terza, in un altro episodio che poteva trasformarsi in dramma, nella vicina Sporting Beach

Si è trattato di una corsa contro il tempo sopratutto nel caso delle prime due persone scampate alla morte: in questa vicenda, è stato Pino Imperi, l’assistente ai bagnanti dello stabilimento balneare V-Lounge che con grande coraggio ha sottratto alle correnti marine i due bagnanti.

Il bagnino è riuscito in questo caso a proteggere le due persone, padre e figlia, che avevano scelto di fare ugualmente il bagno nonostante le ripetute raccomandazioni di non farlo, ricevute da parte dell’assistente di salvataggio.

Di lì a pochi minuti, il padre, in acqua, ha visto la figlia sfuggire alla sua presa, tanta e tale era la forza del mare, già mosso, e in più ingrossato dal vento forte di scirocco.

A quel punto il bagnino, intuito in pochi secondi il pericolo, è comunque riuscito a recuperare la bambina e a mettere al sicuro anche il padre, compiendo un vero e proprio miracolo.

A questo salvataggio si aggiunge anche quello compiuto da un altro bagnino-eroe, ad Ostia, Alin Stoian, e il ragazzo che qualche giorno fa ha salvato a Marina di Cerveteri un giovane bagnante, utilizzando la sua tavola da surf per raggiungerlo.

Di certo va sottolineato come anche l’erosione sia stata un fattore decisivo, dato che nel tratto dove i cittadini sono stati salvati la spiaggia era letteralmente “divorata” e oltre ad esserci un’ordinanza apposita che sconsigliava di nuotare in quelle zone, sarebbe necessario da mesi e mesi un intervento in quei tratti che diventano pericolosissimi soprattutto quando ci sono condizioni meteo avverse.

Questo è un altro caso di decesso avvenuto in mare ad Ostia, dopo quello del signore italo-tedesco che ha perso la vita dopo essersi sentito male in acqua, nei pressi della spiaggia Senape, a Ponente.

Da episodi ravvicinati come questo è sempre più da evidenziare la gravità della situazione che vede ad Ostia un’estate totalmente priva di bagnini nelle spiagge libere, dove dunque ogni giorno qualsiasi persona che si senta male in mare o venga travolta dalla forza delle correnti rischia di morire.

E sempre un altro uomo 50enne, originario della Polonia, è morto qualche settimana fa in mare a Torvaianica per un malore fulminante, nonostante abbia tentato di restare a galla legandosi ad una boa, non è riuscito a salvarsi la vita.

Così come è morto un padre di 47anni, Paolo Florio, recentemente venuto a mancare mentre faceva il bagno al largo del mare della città dell’hinterland di Pomezia, davanti alla moglie e al figlio di 10 anni.

Dunque, nello stesso giorno, abbiamo assistito a una persona morta in mare in un tratto di spiaggia libera dove dovrebbero esserci bagnini ma non ci sono, e ad un altro caso, nella stessa città, Ostia, dove c’è stato un doppio salvataggio perchè i bagnini, nel tratto di spiaggia gestito dallo stabilimento balneare, ci sono, e uno di loro ha fatto al meglio il proprio dovere.

Ci si augura che questa situazione di disparità, dove ci sono bagnanti di serie A e bagnanti di serie B, spiagge dove il personale di salvataggio esiste e altre dove non c’è, termini presto.

Si stanno generando situazioni drammatiche come queste, dove un servizio essenziale per garantire la sicurezza delle persone non può più essere omesso.

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