Tentano di truccare il concorso in magistratura: due indagati. Chi sono

Durante la prova scritta del concorso una prova segnata con un simbolo di riconoscimento

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Tentano di truccare l’ultimo concorso in magistratura, finiscono sotto inchiesta un commissario e un candidato. E’ quanto scoperto a piazzale Clodio, dai magistrati coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi.

Durante la prova scritta del concorso una prova segnata con un simbolo di riconoscimento

La vicenda, che risale ad alcune settimane fa, è stata resa nota oggi, 13 marzo, proprio dal capo dei pm di Roma nel corso di un convegno alla Corte dei Conti.

Nell’indagine avviata a piazzale Clodio sono state iscritte nel registro due persone: un professore universitario nella qualità di commissario e uno dei candidati, un aspirante magistrato che ora si è ritrovato estromesso dal concorso e a breve sotto processo.

Per i due indagati la procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, il procedimento penale che consente di aprire un processo l’udienza preliminare. Il reato contestato: il tentato abuso d’ufficio.

In base a quanto riferito dal procuratore in una delle prove scritte è stato messo in atto un tentativo di alterare la selezione. “Hanno tentato di rendere riconoscibile il tema in una delle tre discipline – ha detto Lo Voi – informando uno dei commissari del concorso del segno identificativo dello scritto”.

Il procuratore capo ha anche specificato di aver parlato dell’inchiesta “perché non più coperta dal segreto investigativo”.

L’errore nel messaggio

Durante il suo intervento il capo dei pm di Roma ha spiegato che “per un errore questo messaggio con il segno identificativo è stato trasmesso sul telefono di un altro commissario“.

A mandare in fumo il raggiro nel concorso un errore materiale, l’invio ad un indirizzo sbagliato. Il messaggio col segno identificativo, infatti, sarebbe stato inviato a un altro commissario d’esame che ovviamente si è insospettito ed ha subito capito che intorno a quella prova scritta stava accadendo qualcosa di illecito.

Il commissario di esame – ha aggiunto Lo voi – ha denunciato quanto avvenuto e nel giro di pochi giorni abbiamo identificato i protagonisti avviando un procedimento penale. Abbiamo cercato i profili penali e se non avessimo avuto il reato di tentato abuso d’ufficio un fatto come questo che a me appare grave, non avremmo potuto fare assolutamente nulla“.

Intanto oltre ai casi più delicati, come quello del tentativo di taroccare un concorso in magistratura ordinaria, tra i più ambiti in Italia, i magistrati a piazzale Clodio devono fare i conti anche con strani volatili che si aggirano nei corridoi. Vedi una cornacchia in aula (leggi qui

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