Ostia, Fregene e Focene, spiagge sotto attacco: nessun contrasto all’erosione

Il ritorno del fenomeno dell'erosione della costa provocato dalle forti mareggiate di questi giorni preoccupa balneari e addetti ai lavori che temono nuovi danni alle strutture

Ad Ostia e Focene le spiagge tornano sotto l’attacco del potente fenomeno naturale dell’erosione da mareggiata, riprese nei giorni scorsi e soprattutto adesso, con l’attuale stato di allerta meteo gialla diramata dalla protezione civile (leggi qui) e il meteo sempre più invernale, c’è grande preoccupazione da parte degli addetti ai lavori, i balneari.

Il ritorno del fenomeno dell’erosione della costa provocato dalle forti mareggiate di questi giorni preoccupa balneari e addetti ai lavori che temono nuovi danni alle strutture

Nella cittadina lidense, ad esempio, dopo le violente mareggiate di novembre (leggi qui) e delle quali vi abbiamo raccontato a più riprese, intervistando alcuni balneari (leggi qui) l’erosione della costa derivante dalle forti ondate di maltempo mette sempre più vista la grave carenza di manutenzione da parte di Municipio, Comune e Regione, indistintamente.

Basti pensare che uno stabilimento come lo Shilling, molto esposto verso il mare, ha fatto registrare danni da mareggiate per circa 500mila euro e come lui molti altri.

Una ulteriore pericolosa ondata di brutto tempo potrebbe fatalmente aumentare a dismisura il fenomeno delle erosioni causando ulteriori e devastanti danni, aggiungendone altri, per un computo che rischierebbe di azzerare le attività di molti imprenditori di settori a pochi mesi dall’apertura delle prime attività, come quelle di ristorazione e discoteca, che sono attese per marzo, appena fra due mesi.

Un vero dramma all’orizzonte per il settore turistico, dunque, che rischia di danneggiare pesantemente l’economia dei territori di Ostia, Fregene, Fiumicino e Focene e del quale le amministrazioni locali, comunali e regionali dovranno presto farsi carico prima che sia davvero troppo tardi ed intervenire su veri e propri crolli totali.

A questo proposito abbiamo intervistato in esclusiva per canaledieci.it alcune figure di spicco del settore.

Partiamo dalle parole di Massimo Muzzarelli, Presidente di Federbalneari e proprietario dello stabilimento lidense Sporting Beach.

Muzzarelli ci disegna un quadro a tinte fosche: “Rispetto alle mareggiate del novembre scorso, passi concreti non ne sono stati fatti, anche se io ho qua con me i protocolli che confermano che la segnalazione dello stato di calamità che abbiamo presentato proprio due mesi fa, sono arrivati in Regione, dunque la Giunta regionale è perfettamente al corrente della nostra situazione. Poi, poco prima dello scorso Natale, avevamo avuto qualche rassicurazione ufficiosa dalle Istituzioni che si sarebbe potuto fare qualcosa per fermare la furia del mare ed evitare altri problemi, ma a gennaio tutto è rientrato, nel senso che nessuno si è fatto più sentire”.

“Adessoaggiunge Muzzarellipurtroppo non ci resta fare altro, da privati e da imprenditori, che pregare, perché veramente c’è da aspettare che passi questa notte, quella del 17 gennaio, dove è atteso il picco più intenso delle nuove mareggiate, con conseguente fenomeno erosivo, e sperare che non si aggiungano devastazioni naturali ulteriori a quelle che già ci sono”.

“Vedesottolinea Muzzarelliil problema è molto semplice, se una struttura come qualsiasi stabilimento è molto esposta a mare, si rischia la catastrofe, perché in poco tempo la forza marina può spazzare via tutto, mentre per quanto riguarda i locali che si trovano più spostati verso l’entroterra, siamo riusciti a piazzare diversi sacchi di sabbia tra il mare e gli stabilimenti, e dovrebbe, ripeto dovrebbe bastare, in questo caso. Ma onestamente mi rendo conto  che noi imprenditori possiamo fare poco, qua serve l’aiuto di chi è preposto a mantenere in buono stato la costa, e non siamo certo noi a doverlo nè poterlo fare”.

Ostia, Fregene e Focene, spiagge sotto attacco: nessun contrasto all'erosione 1

Il momento clou di stasera non sposta il problema, che, secondo Muzzarelli è Arrivare sani e salvi con tutti i manufatti interi alla prossima primavera, là ci è stato promesso dalle Istituzioni che inizieranno i veri lavori dedicati ad arricchire la costa di sabbia, che è l’elemento primario, perché le mareggiate si stanno portando via tutto, e più la sabbia viene erosa e maggiori sono i danni per gli stabilimenti, perché viene a mancare quella barriera naturale che serve a proteggerle. Oppure si attuano, ma più a Ponente che a Levante, costruendo le classiche scogliere a “T” a pennello (leggi qui). Sta di fatto che, ad oggi,sarà veramente dura per noi scavallare l’inverno, che temiamo sarà lungo e doloroso.

Lo stato di allerta, iniziato fin dalla prima mattina di ieri, lunedì 16 gennaio, mette il litorale romano, con Ostia, Fregene e Focene in primis, nel mirino, e nonostante le protezioni rafforzate, onde tra i due e i quattro metri, non hanno risparmiato, ancora una volta, lo Shilling, con l’insegna che è completamente crollata, causando gravi danni a tutto il portale d’ingresso sottostante e alle strutture limitrofe.

Proprio dall’imprenditore Fabio Balini, proprietario dello Shilling, abbiamo raccolto altre impressioni, che si pongono sulla stessa falsariga delle dichiarazioni di Muzzarelli: “La preoccupazione è tanta e nessuno da due mesi a questa parte, né Municipio, né Comune né Regione si sono fatti vivi, eppure noi abbiamo mandato in Regione la richiesta di calamità naturale già a novembre, così come fatto dal Comune di Fiumicino (leggi qui)”.

“Tuttavia spiega Balinigià ci sono danni devastanti, solo al mio stabilimento come avete già riportato, oltre 500mila euro di danni, quindi il recentissimo crollo del portale d’ingresso dello Shilling è semplicemente un’altra gravissima ammaccatura ad una macchina che è già pesantemente devastata”.

“Mi preoccupa questo assenteismorincara la dose Balini – visto che noi già a marzo abbiamo le prime attività di apertura della stagione balneare, tra discoteca e ristorante, e così come me tanti altri concessionari sono preoccupati perché la sabbia manca del tutto, di questo passo potrei a breve ritrovarmi i locali pieni d’acqua, invasi dalla furia del mare, manca davvero pochissimo e poi tutto sarebbe semplicemente da ricostruire di sana pianta e i preventivi per le riparazioni diventerebbero astronomici, insostenibili”.

“Quello che bisogna capire – rammenta Baliniè che qualsiasi attività turistica balneare si regge su tre pilastri – sole, mare e sabbia, ora la sabbia, almeno nella zona dello Shilling è tutta erosa, non c’è praticamente più, e se manca anche uno solo di questi tre elementi, l’imprenditore come me vede morire completamente ogni possibilità di sopravvivere economicamente, la sua attività cessa di esistere”.

“Oraconclude l’imprenditorecontinuo a chiedermi e a chiedervi dov’è l’amministrazione e cosa aspetta a intervenire, visto che la costa e gli arenili sono un bene pubblico, io non so se, alla fine di queste mareggiate, di questo inverno, sarò in grado di riparare tutta la distruzione fatta dal maltempo. Allo stato attuale dal mio punto di vista queste sono tutte domande che non hanno risposte, non so se ce la farò, e posso solo incrociare le dita”.

Le dichiarazioni della Lega

In una nota ufficiale si esprimono riguardo a questa situazione gli esponenti leghisti Daniele Giannini e Monica Picca, rispettivamente consigliere regionale del lazio e capogruppo al Municipio X: “Tutti questi eventi evidenziano gli scarsi lavori di manutenzione da parte dell’amministrazione del Municipio X, così come una mancanza di interventi strutturali da parte della Regione Lazio guidata per anni dal Pd di Zingaretti e ora, in chiusura di consiliatura, da Leodori”.

“Come Legacontinuanoin questi anni abbiamo evidenziato più volte il problema presentando atti in consiglio municipale e note ufficiali alle istituzioni regionali, addirittura, a novembre scorso, per richiedere lo stato di calamità, ma nessuno è intervenuto. Ora – spiegano ancora – siamo di fronte ad una ennesima e ancor più profonda emergenza che, mese dopo mese, mette in ginocchio gli operatori, i quali dovranno farsi carico dei danni subiti dalle strutture per centinaia di migliaia di euro. Una situazione che rischia di ripercuotersi anche sull’indotto turistico e sull’economia del territorio”.

Focus sulla situazione di Focene e Fregene

Come detto, le mareggiate del 21 e 22 novembre e quella di metà dicembre scorso hanno dilaniato la costa anche a Focene e Fregene sud.

Molto colpita in particolare la costa di Fregene sud dove i balneari temono gli effetti di fenomeni erosivi ancora più forti ma anche nel comune di Fiumicino gli interventi di contenimento della barriera e della soffolta di 800 metri, per la quale è stato aperto il cantiere, (leggi qui) devono ancora cominciare.

Alcune forze politiche dell’opposizione di centro destra hanno chiesto chiarimenti sul perché il cantiere della soffolta risulti fermo.

Lavori fermi e nessuno sa il perché: il cantiere sembrerebbe essere stato fermato e questa è una notizia che ci mette in allarme, perché si tratta di lavori urgenti, rimandati per troppo tempo e che ora sono diventati improcrastinabili. Ma è ancora più grave perché, tra oggi e domani, è prevista una forte mareggiata che invaderà le nostre spiagge, già devastate dal maltempo invernale e che riceveranno il colpo di grazia. Eppure, il cantiere è completamente fermo e sono già andati via anche i mezzi che si stavano occupando dei lavori”, afferma il consigliere comunale Roberto Severini.

il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega Giuseppe Emanuele Cangemi, specifica infine quanto segue, approfondendo la situazione: “Aspettiamo chiarimenti da parte dell’amministrazione Pd di Fiumicino riguardo a questo stop ai lavori di realizzazione della barriera soffolta di Fregene. La mancata manutenzione della costa è un tema che deve essere affrontato con competenza, per proteggere non solo gli operatori del settore ma valorizzare territori e generare indotto e ritorno di immagine per l’intera regione”.

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