Ostia, lotta all’erosione: ripresi i lavori sulle scogliere di Ponente

La ripresa dei lavori per il completamento delle scogliere a pennello in un tratto della costa di Ponente concluderà le opere interrotte con l'avvento dell'estate

Ad Ostia l’impresa Perrone da qualche giorno ha attivato i propri mezzi pesanti, rimessi in azione sulla spiaggia situata nel quadrante di Ponente in lungomare Paolo Toscanelli davanti alla Casa della Salute, nella zona dell’ex Faber Beach. Tutto questo perchè sono ripresi i lavori tecnicamente definiti di “rifioritura”, ovvero il rafforzamento delle cosiddette scogliere a “T”, o “a pennello”.

La ripresa dei lavori per il completamento delle scogliere a pennello in un tratto della costa di Ponente concluderà le opere interrotte con l’avvento dell’estate

Le opere erano state interrotte con l’avvento dell’estate, e comporteranno una spesa considerevole, di circa 1 milione di Euro (Per l’esattezza 999.979 Euro).

Una operazione, quella delle scogliere, assolutamente necessaria sul litorale lidense, per impedire la pericolosa erosione costante della costa, come sta avvenendo in questi giorni nell’area di levante, dalle parti dello stabilimento V Lounge (leggi qui).

Il problema è da tempo presente sia a Ponente che a Levante: le onde del mare e l’erosione sono implacabili, spesso anche senza bisogno di mareggiate straordinarie per causare gravi danni alle strutture.

Un anno fa e anche nei giorni scorsi, nel tratto tra lo stabilimento Kursaal e il V Lounge, l’acqua è arrivata alle cabine superando il lungo tratto di sabbia a quasi 40 metri dalla battigia, rendendo impossibile camminare, ed aggredendo il caratteristico prato di questo stabilimento.

Le scogliere a pennello dunque sono ritenute salvifiche dai tecnici regionali, in particolare nel periodo che porta all’inverno, dove si registra un’erosione più intensa della costa. Tuttavia giova ricordare che a gennaio di quest’anno, avevamo annunciato con toni caustici l’avvento delle scogliere a pennello (leggi qui).

La Regione Lazio aveva deciso, lasciando sbigottita parte dell’opinione pubblica, che invece di ricostruire le spiagge, bisognava limitarsi a proteggere la strada dall’avanzare del mare.

E lo strumento migliore individuato dai progettisti della Pisana è stato quello dei pennelli a T, gli stessi che avevano innescato il disastro che si è consumato a Ostia levante.

Va detto che questo fenomeno così aggressivo dell’erosione è il più violento registrato negli ultimi trent’anni: a fine novembre 2021 vi avevamo raccontato di come venne causato il crollo di parte dei manufatti dello stabilimento dell’Esercito Italiano, con crolli a più riprese nella stessa struttura (leggi qui).

A venire giù in quel caso specifico erano state le toilettes con tanto di sanitari finiti in mare. E crolli devastanti, erano avvenuti anche in altri stabilimenti di Ostia: dal Kursaal all’Hibiscus Beach, la conta dei danni è stata impressionante.

Oltretutto è importante sottolineare che danni di questo tipo, risultato della forza devastante del mare sulla spiagge e le strutture, sono certamente imputabili anche al posizionamento delle scogliere nella zona della Nuova Pineta-Pinetina che ha moltiplicato l’effetto distruttivo delle onde.

In buona sostanza si tratta di una installazione divisiva, quella delle scogliere a pennello, visto che ben tre categorie a ottobre 2021 le contestarono con fermezza, balneari, pescatori e surfisti (leggi qui), quando queste vennero installate a Levante.

Fratelli D’Italia protesta per la ripresa dell’erosione

Proprio a  questo proposito, in merito al problema dell’erosione costiera dall’erosione costiera, la coppia di Fratelli D’Italia Mennuni-Metalli afferma a chiare lettere: “Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti all’ultima spiaggia”.

“Negli ultimi dieci anni – specificano in una nota ufficiale – ad Ostia la linea di costa è fortemente arretrata. I 25 milioni stanziati dalla Regione Lazio alla difesa della costa del litorale di Ostia, non vengono utilizzati, in quanto non sono state pianificate le opere pubbliche finalizzate alla protezione con le opere di ripascimento”.

La Regione Lazio e Roma Capitale- concludono – facciano partire quanto prima i lavori di ripascimento della costa di Levante, altrimenti si rischia di mettere in ginocchio un territorio per il quale il litorale costiero è una risorsa economica e turistica fondamentale per Roma”.

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