Civitavecchia, si finge malato per essere ricoverato: sberle al medico che si rifiuta

Il medico di turno preso a schiaffi perché si era rifiutato di ricoverare: denunciato il paziente che si fingeva malato

Si presenta al pronto soccorso in piena salute e con la pretesa di essere ricoverato. Mentre la sanità pubblica fa i conti con la mancanza dei posti letto ospedalieri un 24enne di Civitavecchia, qualche giorno fa, si è recato al pronto soccorso del ‘San Paolo’ deciso a tutti i costi ad ottenere un posto letto in reparto.

Il medico di turno preso a schiaffi perché si era rifiutato di ricoverare: denunciato il paziente che si fingeva malato

Il giovane, in base a quanto ricostruito dai presenti, si sarebbe accontentato di un posto letto qualsiasi, l’importante per lui era spuntare il ricovero e schiaffarsi in reparto. Di fronte al “no”  con tanto di giustificazione (“Lei è in piena salute”) il malato immaginario ha quindi preso a sberle e a spinte il medico di turno che lo aveva appena visitato e invitato ad andarsene.

Il medico, un 54enne in servizio al San Paolo da tempo, dopo l’aggressione ha subito presentato querela all’autorità giudiziaria.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Civitavecchia che hanno identificato e denunciato il giovane per violenza a pubblico ufficiale.

Basta aggressioni ai medici, giù le mani dai camici bianchi. Ora basta, chiederò un incontro al Prefetto per contrastare queste aggressioni e sosterremo la Asl come parte civile nella denuncia per violenza – ha fatto sapere l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato – Non c’è giustificazione alcuna di fronte alle aggressioni queste persone violente non meritano alcuna indulgenza“,

A maggio altri due medici erano stati picchiati al pronto soccorso del San Paolo (leggi qui). Un’aggressione messa a segno da un paziente durante un turno notturno. Erano state danneggiate anche delle strumentazioni mediche.

Pochi giorni fa scena da far west al pronto soccorso del San Giovanni Evangelista di Tivoli dove un familiare di un paziente ha seminato il panico (leggi qui) tra i pazienti in attesa in pronto soccorso.

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Far West al pronto soccorso di Tivoli, l’Asl: “Tolleranza zero”