Roma, l’operaio travolto dalla lastra di marmo è morto: altra vittima sul lavoro

La lastra aveva colpito l'operaio alla testa, inutile il casco: a poco più di 24 ore la morte

E’ deceduto oggi l’operaio di 40 anni rimasto vittima ieri di un incidente sul lavoro in un cantiere di viale Jonio, a Montesacro. La vittima si chiamava Ohuimuosa Nosakhare, di origine nigeriana era cresciuto a Roma e da anni lavorava come manovale.

La lastra aveva colpito l’operaio alla testa, inutile il casco: a poco più di 24 ore la morte

L’incidente nella mattinata di ieri, venerdì 8 luglio. L’operaio è stato centrato dalla lastra di marmo che si è staccata da un balcone al quinto piano dove era in corso una ristrutturazione (leggi qui).

In quel momento la vittima stava lavorando sul piano della strada e nonostante indossasse il casco l’impatto violentissimo gli ha procurato un gravissimo trauma cranico.

Ricoverato in codice rosso è morto oggi. Il cantiere è stato posto sotto sequestro dai carabinieri e dall’Ispettorato del lavoro. A piazzale Clodio aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

Dall’inizio dell’anno a Roma sono morti una decina di operai sul lavoro. L’ultima tragedia proprio pochi giorni fa, il 30 giugno. Carmine Marasco, aveva 48 anni, ed è morto sul colpo in via Boncompagni precipitando da un ponteggio.

Il 27 aprile poco distante, in zona via Veneto, sempre cadendo da un ponteggio era morto Bernardo Passacantilli, 61 anni, muratore di Licenza (leggi qui).

Nella stessa giornata moriva all’interno della Farnesina senza che nessuno se ne accorgesse l’operaio Fabio Palotti: ad ucciderlo l’ascensore che stava riparando. Verrà ritrovato l’indomani da un collega che lo cercava (leggi qui).

Dopo la morte di Marasco i segretari generali della Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil di Roma Benedetto Truppa, Nicola Capobianco e Agostino Calcagno avevano fatto circolare una nota: “Tutto ciò è inaccettabile, va assolutamente fermata questa inarrestabile scia di sangue: bisogna pretendere di lavorare in sicurezza, l’aumento dei controlli, la formazione certificata dei lavoratori e che le imprese e i loro responsabili siano adeguatamente formati sui rischi del cantiere. Bisogna pretendere di poter tornare a casa dalle proprie famiglie dopo una giornata di lavoro“.

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Roma, si stacca una lastra di marmo: grave un operaio di 40 anni