Gita fuori Roma – il Lago di Bolsena e Isola Bisentina

Una gita al Lago di Bolsena: relax, natura incontaminata e storia a due passi dalla Capitale

Bolsena e Lago di Bolsena Pixabay

Si trova in provincia di Viterbo, e precisamente nell’alta Tuscia, al confine fra Umbria e Lazio, il lago vulcanico più grande d’Europa e tra i primi cinque d’Italia per estensione. E’ il Lago di Bolsena, luogo straordinario dalla natura incontaminata, in cui immergersi tra storia e leggende.

Una gita al Lago di Bolsena: relax, natura incontaminata e storia a due passi dalla Capitale

Per trascorrere un piacevole weekend a due passi dalla Capitale, a poco più di 100 chilometri da Roma in direzione di Viterbo, e a circa 20 km a nord-ovest dal capoluogo di provincia, val la pena di fermarsi ad ammirare uno degli specchi d’acqua totalmente balneabile, più antichi d’Italia: il Lago di Bolsena.

Come arrivare al Lago di Bolsena

Da Roma, il lago è facilmente raggiungibile in auto seguendo la Strada Statale Cassia in direzione nord, dove senza fretta si incontreranno le località che ne consentono una vista mozzafiato, dall’alto fin sulla riva. Si parte da Montefiascone, situata sulla cima di un colle sovrastante il lago, dov’è veramente possibile ammirare l’intera area lacustre. 

Proseguendo per la strada panoramica immersa tra secolari querce, orti e vigneti si arriverà sulle rive del lago con l’isola Martana. Da Montefiascone a Bolsena i più atletici e avventurosi amanti della natura, potranno in alternativa intraprendere il percorso di 15 chilometri a piedi, tra uliveti e boschetti, che è una Tappa della Via Francigena, uno dei tre cammini di pellegrinaggio che nel Medioevo portavano alle tre principali mete religiose cristiane: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme.

Il bacino chiuso che si trova ad un’altitudine di 350 metri sul livello del mare, si è formato più di 300mila anni fa. Ecco come.

La storia del Lago di Bolsena e la città

E’ un lago di origine vulcanica, formatosi in seguito al collasso calderico dell’apparato del Vulsinio, circa 360mila anni fa. Il forte aumento delle pressioni del sottosuolo, provocarono l’apertura di profonde fratture sulla crosta terrestre e una lunga fase di violente esplosioni. Con lo svuotamento del sottosuolo, la crosta superficiale sprofondò su un’area di circa 270 kmq, formando una caldera poi riempitasi di acque meteoriche, di falda e sorgive. Con una successiva attività vulcanica, si formarono poi l’Isola Bisentina e Martana, che emersero a seguito di eruzioni subacquee.

Queste formazioni vulcaniche non sono le uniche, intorno al lago come le pietre di una preziosa spilla, si possono osservare numerosi coni vulcanici: Montefiascone, Capodimonte, Monte Bisenzio, Poggio Falchetto e Valentano.

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Lago di Bolsena Montefiascone – Pixabay

Bolsena era un luogo abitato fin dalla Preistoria, proprio per le risorse che il bacino poteva offrire, una presenza testimoniata dai resti di abitati protostorici sommersi, con particolare riferimento a quello del Gran Carro. La città di Volsinii fu fatta costruire dai romani dopo aver espugnato l’antica etrusca Velzna/ Volsinii a Orvieto trasferendone gli abitanti nei pressi del lago di Bolsena. La fondazione della città sarebbe di fatto avvenuta tra il 265-264 a.C. e alcuni decenni dopo l’abitato venne raggiunto dalla Via Cassia.

L’importanza della città di epoca romana è documentata anche dai resti dell’anfiteatro che si trova in località Mercatello, lungo la Via Orvietana, e molti reperti sono visibili nel Museo territoriale del Lago di Bolsena.

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Risale all’epoca di Diocleziano la vicenda di Santa Cristina, la giovane martire vittima della persecuzione dell’imperatore (fine III sec. d.C.), e simbolo della città. La Basilica a lei dedicata, è ricca di opere d’arte, che si datano tra Medioevo e Settecento. Molto suggestive sono le Catacombe e la cosiddetta Grotta di Santa Cristina, e la Cappella nuova del Miracolo, dove si trovano i resti dell’altare che sono stati macchiati di sangue sgorgato dall’ostia nel 1263.

Si tratta del miracolo eucaristico noto come Miracolo di Santa Cristina, immortalato da Raffaello nella Stanza di Eliodoro in Vaticano nell’affresco noto come Messa di Bolsena, che si data al 1512. Legati alla memoria della Santa sono i Misteri di Santa Cristina, che come le Sacre rappresentazioni nel Medioevo, mettono in scena, il 23 e 24 luglio di ogni anno.

Il 19 giugno nella città sarà possibile ammirare la tradizionale Infiorata che ogni anno si ripete in occasione della Festa del Corpus Domini, legata all’evento che ha reso celebre Bolsena nel mondo: Il Miracolo dell’Eucarestia nella Basilica di Santa Cristina.

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Cosa fare sul Lago di Bolsena

Una volta giunti dinanzi ad un luogo così bello, in cui ci si potrebbe anche semplicemente rilassare in contemplazione della natura e della fauna selvatica che anima quest’oasi di pace, le attività da scegliere sono davvero tante e ben organizzate a servizio di una quasi costante presenza turistica.

Tra le cose da fare, c’è sicuramente la gita in battello che fa servizio fra Capodimonte e l’isola Bisentina più volte il giorno, che prevede il solo giro intorno al periplo dell’Isola Bisentina e dell’Isola Martana, il massimo della comodità per ammirare, in poco tempo, una natura rigogliosa composta da folti boschi di leccio, e paesaggi mozzafiato. Scesi dal battello è d’obbligo ammirare il panorama anche dal lungolago, in una piacevole passeggiata consigliabile anche al tramonto dopo un tour tra le altre tappe da visitare, o praticando sport d’acqua, come la vela, la pesca, il nuoto e il subacqueo.

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Battello sul Lago di Bolsena

Quando si va a visitare il Lago di Bolsena, una tappa obbligata è alla Rocca Monaldeschi e il quartiere Castello, dove nel 1295 gli orvietano costruirono il castello, poi trasformato dalla famiglia dei Monaldeschi all’epoca in guerra contro quella di parte ghibellina dei Filippeschi, nella fortezza che è rimasta tale da allora, e da cui si può godere di un panorama straordinario, anche attraversando, come le guardie dell’epoca, il cammino di ronda.

Sempre al castello è poi possibile visitare l’acquario didattico d’acqua dolce, e l’interessante museo territoriale sulle origini del lago e del territorio circostante, per meglio comprenderne la storia geologica, archeologica ed etnografica. La Rocca Monaldeschi centro storico e culturale di Bolsena con tutti i suoi tesori si trova nel quartiere Castello, un suggestivo mix di testimonianze etrusche e storia medievale in cui perdersi.

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Come tante delicate sculture naturali, Bolsena è caratterizzata dalla presenza di splendide ortensie dai colori intensi legati alla crescita in un territorio vulcanico, e che incorniciano a prova di foto, ogni ogni angolo del borgo tra il lungolago e la fortezza. Inutile dire che l’ortensia (Hydrangea), dalle origini antiche legate al mito di Hydra, è il fiore divenuto simbolo di questo luogo magico. Da non mancare anche quest’anno l’appuntamento con la Festa delle Ortensie, il 24, 25 e 26 Giugno.

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L’Isola Bisentina

Un giro a Bolsena non potrà mai dirsi completo senza un’escursione a Isola Bisentina e i suoi numerosi monumenti. Nell’isola che fa parte del territorio comunale di Capodimonte, e prende il nome dal monte Bisenzio, un’altura posta di fronte sulla terraferma, è possibile visitare la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola, caratterizzata dalla maestosa cupola, il convento Francescano, la Rocchina, tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale del Sangallo e costruita su un colombario etrusco su uno sperone di roccia a picco sul lago.

Da visitare anche la cappella del Crocifisso, con affreschi del ‘400, e la Malta dei Papi, un terribile carcere per ecclesiastici colpevoli d’eresia, costituito da una cella all’interno di una collina, con un filo di luce che arriva solo da una piccola botola a 20 metri d’altezza.

Secondo una leggenda, Isola Bisentina sarebbe il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”, dal sanscrito “l’inaccessibile”, un regno leggendario, collocato al centro del pianeta così come “sostiene” la teoria della “terra cava”. Questo regno sarebbe popolato da una civiltà evoluta e pacifica.

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Al di là di quanto è stato lasciato dall’uomo, l’isola Bisentina rappresenta di per sé un monumento naturale ricco di insenature, con il maestoso monte Tabor, gli strapiombi rocciosi e il fitto verde dov’è stata rilevata al presenza di oltre 200 specie spontanee e naturalizzate, boschi di leccio giardini all’italiana e animali selvatici.

Gli etruschi e i romani vi hanno lasciato poche tracce, mentre è noto che l’isola fu certamente abitata nel IX secolo quando le popolazioni rivierasche vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni saracene. Tra Papi e conquistatori, l’isole visse a fasi alterne periodi di prosperità e di distruzione e abbandono, fino a tornare così come la Martana, prima alla Chiesa e poi a privati.

Le specialità gastronomiche

Le specialità a Bolsena sono tante e tutte da provare, tra i gustosi piatti con coregone e anguilla, pesci d’acqua dolce, riccamente presenti nel lago di Bolsena, ma anche a base di persico, tinca, luccio e Lattarino. Per la sua carne saporita e molto delicata il Coregone è quello che si presta a molte preparazioni, dall’antipasto ai primi e ai secondi, piatti celebri anche nelle scritture Dantesche.

Le anguille di Bolsena già in tempi passati erano un cibo molto apprezzato. Ed è soprattutto noto che anche a Martino IV piacessero così tanto che, per farne esaltare il sapore, le facesse annegare nella vernaccia, dopo averle allevate nel latte. Nel Purgatorio, Dante nomina infatti questo Pontefice nel cerchio dei Golosi: “Ebbe la Santa chiesa in su le braccia dal torso fu, e purga per digiuno, le anguille di Bolsena e la vernaccia” (Purg. Canto XXIV).

Nei menù dei tanti ristoranti sul al lago ma anche tra le mura del Borgo, è possibile assaggiare  anche piatti tipici come la Zuppa “Sbroscia”, così chiamata dai pescatori locali, e preparata con i pesci di scarto, quali quelli spinosi, il luccio e la tinca, quelli di piccolo taglio come le anguille, i persici, i coregoni che, non potendo essere facilmente commercializzati, erano utilizzati dagli stessi pescatori per il proprio pasto.

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Pagina web Visit Bolsena

Altro pesce di lago delicato e molto apprezzato, è il Persico da provare fritto così come i Lattarini, talmente buoni da essere diventati i protagonisti addirittura di una sagra tra maggio e Giugno La Sagra del Lattarino di Marta, piccolo comune della Tuscia viterbese situato sulla sponda meridionale del lago di Bolsena.

Il pesce più diffuso è però il Coregone, detto anche “spigola di lago” servito arrostito al forno, nella preparazione “alla bolsenese”, oppure alla brace o semplicemente bollito con l’aggiunta dell’altra specialità che è la salsa detta “martana” a base di aceto, estratto di pomodoro e vino bianco.

Tra i secondi piatti anche l’anguilla in umido o alla vernaccia, mentre tra i contorni da non perdere i “fagioli in greppa” con olio di oliva e odori e poi arricchiti con il tonno, le acciughe o l’aringa. Un altro piatto tipico di Bolsena è una minestra di Tinca accompagnata da tagliolini tirati a mano. Una vera delizia servita tutto l’anno.

Le pietanze andranno accompagnate rigorosamente dai vini tipici D.O.C. del bacino del lago: il Canuleio (bianco) di Bolsena, l’Est Est Est di Montefiascone (bianco), la Cannaiola di Marta (rosso) e l’Aleatico di Gradoli (rosso).

Bolsena è stata insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

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