Ha a che fare con il caffè l’italiano celebrato oggi da Google

Ecco a chi si deve l'invenzione del caffè espresso "veloce": la storia dell'imprenditore torinese Angelo Moriondo 

L’espressione “Un caffè veloce”, si può dire entrata nel nostro frasario da quando il torinese Angelo Moriondo inventò la “macchina del caffè”, ossia l’antenato di quelle che siamo ormai abituati a vedere nei bar, e che possono produrre più di una caffè in tazzina in contemporanea, in linea con lo stile di vita più frenetico, dell’uomo moderno. Al meritevole inventore del caffè espresso, Google ha dedicato il doodle di oggi, giorno della sua nascita nel 1851.

Ecco a chi si deve l’invenzione del caffè espresso “veloce”: la storia dell’imprenditore torinese Angelo Moriondo

E’ grazie ad Angelo Moriondo se le lunghe attese nelle caffetterie italiane non ci sono più dalla fine del 1800, e cioè da quando con un lampo di genio, questo intraprendente imprenditore torinese, decise ci dare un’accelerata al ritmo dell’italiano medio, in una paese in corsa verso un futuro più florido e industriale, con l’invenzione della macchina per il caffè espresso.

La storia, che appartiene decisamente alla nostra cultura moderna, della quale andare fieri, ce l’ha ricordata Google proprio oggi, nell’occasione della ricorrenza della nascita di questo inventore, il 6 giugno del 1851.

Nato da una famiglia di valenti imprenditori, Angelo Moriondo non voleva certo essere da meno. Così in una Torino in fibrillazione, Capitale del Regno d’Italia (nel 1861), ebbe l’idea a suo modo rivoluzionaria, per abbattere i tempi del caffè al bar, produrne di più, e moltiplicare i guadagni, nelle sue attività e grazie al brevetto della prima macchina del caffè espresso.

Il nonno aveva fondato un’azienda di produzione di liquori, che poi aveva lasciato al figlio, padre di Angelo, e suo fratello, e dalla quale nacque la storica azienda di cioccolato “Moriondo e Gariglio”.

Angelo Moriondo, pur non proseguendo nella scia del cioccolato di famiglia, aprì comunque delle sue attività, e in particolare due locali: il Grand Hotel Ligure in piazza Carlo Felice e l’American Bar nella Galleria Nazionale di via Roma a Torino, dove si rese conto che qualcosa doveva cambiare nei tempi di attesa dei clienti per avere una tazzina di caffè, a quei tempi preparata singolarmente.

Dalla necessità alla pratica, ecco che gli venne l’idea, e cioè quella di riuscire a riempire in contemporanea più tazzine, con la preziosa bevanda corroborante. Incaricando un meccanico e sotto la sua supervisione, il “miracolo” avvenne e Moriondo presentò la sua creazione, la macchina per caffè espresso, al’Esposizione Generale di Torino del 1884, dove fu insignita della medaglia di bronzo.

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La prima macchina del caffè espresso

Il primo modello realizzato da Angelo Moriondo, consisteva in una grande caldaia che spingeva l’acqua riscaldata attraverso un letto di fondi di caffè, con una seconda caldaia che produceva vapore che faceva lampeggiare il letto di caffè e completava l’infusione.

Moriondo, ricevette per la sua invenzione il brevetto intitolato «Nuove macchine a vapore per la confezione economica e istantanea di bevande a base di caffè, metodo ‘A. Moriondò», continuando nel tempo a perfezionarla.

“Per me è stato un onore realizzare la grafica per una invenzione così tanto amata nel mondo”. Queste le parole di Olivia When la graphic designer che ha disegnato il doodle nei colori del caffè.

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