Morì di botulino dopo aver mangiato olive, nessun colpevole

Morì a causa del botulino dopo aver mangiato olive, per la giustizia non c'è nessun colpevole: doppia archiviazione del caso. La vittima, Anna Cascini, aveva 59 anni

Palazzo di giustizia
L'ingresso di piazzale Clodio

Mangia olive al botulino e finisce in prognosi riservata, poi viene dimessa in anticipo dall’ospedale e muore per complicanze. Si è chiusa con una doppia archiviazione la morte di Anna Cascini, una cinquantanovenne romana che nell’autunno del 2016 si era sentita male insieme al marito dopo aver cenato con delle olive appena comprate a un supermercato.

Morì a causa del botulino dopo aver mangiato olive, per la giustizia non c’è nessun colpevole: doppia archiviazione del caso. La vittima, Anna Cascini, aveva 59 anni

La coppia finisce in ospedale: il marito ne esce dopo un mese, la donna dopo tre, ma costretta a rientrare d’urgenza per una complicanza, la perforazione dell’intestino provocata dai medicinali assunto per curare l’intossicazione da botulino, morirà di lì a poco.

A piazzale Clodio i magistrati hanno escluso responsabilità mediche e individuato la morte “per patologia conseguente a intossicazione alimentare da botulino”.

Ora la conclusione del secondo filone di indagine. Anche il tribunale di Tivoli, che procedeva per omicidio colposo nei riguardi dell’azienda produttrice di olive ha archiviato il fascicolo.

Le indagini dei Nas su un campione di olive escludono la presenza di botulino”, sostiene il magistrato riferendosi a un accertamento eseguito mesi dopo la morte della donna .

In realtà nella confezione sequestrata al momento del ricovero – e repertato dal Policlinico Casilino – erano state riscontrate tracce di botulino. Tracce che hanno innescato il grave malore che ha portato alla morte la donna.

Il legale: “Per la giustizia nessun colpevole”

“La procura di Roma archivia il caso della colpa medica perché ritiene che la causa del decesso sia riconducibile all’assunzione di botulino”, spiega l’avvocato Armando Fergola che assiste i familiari della vittima, “Per il tribunale di Tivoli invece non ci sarebbe nesso causale tra l’ingestione di olive e la morte per botulino”.

“Finora si è rimasti senza una risposta della giustizia, nonostante la stessa azienda abbia già un precedente per gli stessi fatti fuori regione fortunatamente per un caso non mortale”, ha aggiunto l’avvocato.

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