Dopo 52 giorni dal sequestro con relativa chiusura, i concessionari dello stabilimento balneare Salus possono finalmente dimostrare che il reato di abuso edilizio contestato non esiste. Il Gip del Tribunale di Roma ha autorizzato l’ispezione della Polizia locale e dei tecnici municipali per accertarsi dello stato dei luoghi.
Dopo quasi due mesi dal sequestro dello stabilimento balneare Salus si consente al concessionario di dimostrare che gli abusi contestati non ci sono. Ora la palla passa al X Municipio
E’ stato il Gip Paolo Andrea Taviano con un provvedimento firmato il 6 maggio ad accogliere l’istanza del concessionario dello stabilimento balneare Salus, la società ABC beach, affinchè gli agenti della Polizia locale e gli esperti dell’Ufficio tecnico municipale accertino l’inesistenza degli abusi contestati. Com’è noto (leggi qui) il 15 marzo scorso il Salus è stato sottoposto a sequestro riguardo ai locali dei due ristoranti e del bar con l’accusa di abusivismo edilizio. Accusa contestata da subito da parte dei concessionari che hanno sostenuto non solo di aver acquistato dal Tribunale con tanto di perizia sullo stato dei luoghi un impianto dichiarato in regola (leggi qui) ma anche di aver rimosso le piccole inadempienze ipotizzate.
Infatti, secondo i concessionari si tratta di “ipotesi” quelle che hanno portato al sequestro dello stabilimento balneare dal momento che il Pm del procedimento, dichiaratosi contrario anche a questa ispezione autorizzata dal Gip, non avrebbe depositato l’esito della consulenza tecnica per la quale sono stati posti i sigilli a bar e ristoranti.
“Dei cinque abusi sui quali il Gip autorizza l’ispezione – segnalano i concessionari – quattro sono muniti di regolare titolo edilizio ed il quinto è una tettoria rimossa ben sei mesi fa”.
Il Gip con il suo provvedimento dimostra sensibilità per il futuro dell’azienda nello specificare che ha autorizzato il sopralluogo “finalizzato a non pregiudicare l’attività dello stabilimento balneare in vista della imminente apertura della stagione estiva”. Ora la palla passa al X Municipio che dovrà organizzare l’ispezione nel più breve tempo possibile insieme ai concessionari ed ai loro consulenti tecnici. Il ballo c’è la sorte di 35 dipendenti che rischiano il posto di lavoro.
Ostia, il Tribunale prima vende poi sequestra lo stabilimento balneare: 35 dipendenti licenziati