Dopo quasi otto anni di indagini e udienze, oggi – 24 aprile – si è concluso con un’assoluzione il procedimento penale a carico di un uomo accusato di stalking e maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna. Dopo oltre quattro ore di camera di consiglio, il giudice ha stabilito che “il fatto non sussiste”, prosciogliendo l’imputato da entrambe le accuse.
L’ex lo aveva denunciato per minacce, botte e appostamenti. La procura chiede la condanna, il giudice opta per l’assoluzione piena
La vicenda risale al 2017, quando i due – romani – avevano convissuto per meno di un anno. La donna aveva denunciato una lunga serie di comportamenti violenti: dalle percosse alla sorveglianza ossessiva di telefono, email e conto bancario, fino a minacce di morte e aggressioni fisiche.
Episodi che, secondo quanto riferito dalla parte offesa, sarebbero continuati anche dopo la fine della relazione, con appostamenti sotto casa e sul luogo di lavoro, insulti, suonate al citofono e intimidazioni.
Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a due anni e mezzo di reclusione. Tuttavia, le indagini difensive, condotte dagli avvocati Pietro e Gian Maria Nicotera, hanno messo in discussione la credibilità delle accuse. Ad incidere probabilmente anche l’assenza di riscontri oggettivi come certificati medici o testimonianze chiave.
In un’occasione, la donna aveva affermato di essere stata seguita fino a Milano, dove si era trasferita per motivi di lavoro. La difesa ha però dimostrato che l’uomo si trovava già nel capoluogo lombardo prima di lei.
Le motivazioni
Ora si attendono le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro sessanta giorni.