Aquila uccisa a Licenza: apparteneva alla storica coppia emblema di biodiversità

Uccidendo l'esemplare maschio si è colpito irrimediabilmente uno dei simboli della biodiversità della Regione Lazio

Licenza: tragico rinvenimento, nel comune situato a 87 Km dalla capitale, all’interno della sua area metropolitana. Proprio lo scorso 22 febbraio infatti, all’interno del parco dei Monti Lucretili, è stato rinvenuto sul sentiero dell’Aquila un esemplare di maschio adulto di questa speci,  impallinato e ucciso da un colpo di arma da fuoco. 

Uccidendo l’esemplare maschio si è colpito irrimediabilmente uno dei simboli della biodiversità della Regione Lazio

Si tratta di un evento dolorosissimo dal punto di vista faunistico ed ambientale in quanto le aquile (Aquila chrysaetos) sono specie magnifiche, rare, protette dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dalla Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” i due documenti fondanti della politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità.

Questi splendidi rapaci costituiscono una presenza inestimabile per i Monti Lucretili. Al momento i Guardiaparco della zona sono impegnati nel lavoro di indagine che si preannuncia complessa.

Aquila uccisa a Licenza: apparteneva alla storica coppia emblema di biodiversità 1

Il gesto criminale rappresenta un segnale di ostilità nei confronti di tutto il territorio e dell’Ente che cura, protegge e tutela la biodiversità. Evento ancor più grave perché all’interno del parco c’era una sola coppia e hanno sparato a quella che era nota a tutti gli appassionati come “l’aquila di Licenza” che da secoli nidificava in quelle aree ma ora purtroppo manca l’esemplare maschio, che non è sopravvissuto al colpo. Si tratta di un animale così venerato, tanto da dedicare all’aquila un vero e proprio Museo, a Licenza, ed il sentiero naturalistico era l’ambiente principe entro cui il volatile amava muoversi, quindi, oltre al danno, anche la beffa di ucciderlo proprio nel suo habitat naturale, a casa sua, in modo vile.

La collocazione sul sentiero omonimo sembra la sfida beffarda di un folle. Chi ha compiuto questo gesto forse non sa che, come scriveva Carl Sagan ne ‘Il Pallido punto blu’ la Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte” da qui “La nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto.

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