Mario Draghi: “Mutazioni pericolose possono minare la miglior campagna di vaccinazione”

Il premier Draghi lancia l’allarme nel corso del Global Solution Summit. Intanto si estende la sperimentazione degli anticorpi monoclonali

draghi hub fiumicino

Per sconfiggere la pandemia da Covid è necessario vaccinare ovunque nel mondo perché “il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”.

Il premier Draghi lancia l’allarme nel corso del Global Solution Summit. Intanto si estende la sperimentazione degli anticorpi monoclonali

E’ il messaggio che Mario Draghi ha lanciato oggi nel corso del Global Solution Summit 2021. Al centro del dibattito gli aiuti che i paesi civilizzati devono riversare nei confronti delle aree del mondo più povere. «La nostra prima priorità – dichiara il premier Mario Draghi – è, naturalmente, sconfiggere la pandemia. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei Paesi sviluppati. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale. Ma c’è anche una ragione pratica e, se vogliamo, egoistica. Finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo».

Un’altra arma potentissima da mettere in campo è la possibilità di un unico vaccino in grado di contrastare tutte le varianti: ci sta lavorando Moderna (leggi qui).

Variante sudafricana più pericolosa ma meno diffusa in Italia

«La variante che forse può avere un effetto parziale maggiore sull’efficacia dei vaccini è la variante sudafricana, che però in questo momento nel nostro territorio non sta quasi circolando, essendo allo 0,3%. Per la variante indiana non sembra invece diminuire l’efficacia dei vaccini e due dosi di vaccino proteggono bene rispetto a tale variante». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. «In Italia circolano diverse varianti: non solo quella inglese, caratterizzata da una maggiore trasmissibilità, ma anche la variante brasiliana seppure in maniera minore. Di quest’ultima – ha aggiunto – percentualmente abbiamo visto un piccolo aumento in alcune regioni rispetto alla variante inglese. C’è poi una circolazione a bassa intensità sia della variante indiana sia di quella nigeriana, che si mantiene al di sotto dell’1%».

Anticorpi monoclonali, sperimentazione in fase 2

La struttura complessa di Pneumologia dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina è stata individuata come centro sperimentale per partecipare alle fasi due e tre dello studio sull’anticorpo monoclonale MAD0004J08, che è stato scoperto da una ricerca italiana pubblicata sulla rivista Cell e che ha dimostrato in fase sperimentale un’eccezionale potenza anti-virale se usato precocemente subito dopo la comparsa di positività al Covid-19”.

Lo ha annunciato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, evidenziando che «si tratta di una grande attestazione di fiducia e stima nei confronti delle strutture sanitarie regionali e dei professionisti».

La partecipazione allo studio, ha spiegato Riccardi, «è volontaria e riguarderà solo le persone risultate positive al tampone da meno di tre giorni».

Lo studio, condotto sotto la responsabilità scientifica di Marco Confalonieri, avrà la finalità di valutare in donne e uomini adulti con diagnosi recente di Covid-19, l’efficacia del primo monoclonale somministrabile per via intramuscolare (finora erano somministrati per via endovenosa) in soggetti all’esordio dell’infezione da coronavirus. Si tratta – riporta una nota – di un anticorpo monoclonale capace di neutralizzare anche la variante inglese e coronavirus che contengono le mutazioni chiave delle varianti sudafricana e brasiliana.

I risultati della Fase I condotta all’Ospedale Spallanzani di Roma sono stati incoraggianti dimostrando la quasi totale assenza di effetti collaterali e ora la fase 2 che inizierà a Trieste consentirà di confrontare l’efficacia di due differenti dosaggi di anticorpo anti Covid-19.

redazione@canaledieci.it

Covid19, si parte con la terapia degli anticorpi monoclonali