Vaccini, adesso si pensi ai giovani

Lanciata la proposta di vaccinare i maturandi e i ragazzi prima delle vacanze estive. In arrivo tre milioni di dosi

vaccino

Vaccinare i maturandi e, in generale, tutti i giovani per evitare che saltino gli “slot” per godersi le vacanze estive. E’ questo l’imperativo del giorno, sottolineato dalle autorità politiche e amministrative per tutelare la salute dei più giovani.

Lanciata la proposta di vaccinare i maturandi e i ragazzi prima delle vacanze estive. In arrivo tre milioni di dosi

Messi in sicurezza gli over 80 e i soggetti fragili (i decessi e i ricoveri in queste categorie si sono abbattuti del 90%), c’è ora da pensare ai più giovani. A lanciare “l’offensiva” anti covid è stato per primo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Vaccinare i maturandi ora è possibile e lo faremo. Torniamo alla normalità con i vaccini e pensando a tutti. È giusto pensare a ragazzi e ragazze che hanno di fronte questa prova, dopo 2 anni difficili anche per lo studio e la vita sociale». E’ questo il testo dell’iniziativa lanciato da Zingaretti via tweetter.

L’idea è stata accolta e rilanciata dalle autorità sanitarie italiane e c’è chi è andato anche oltre. Un programma di somministrazioni per ridurre il numero delle iniezioni del richiamo nel periodo centrale di agosto, la fase più intensa della stagione turistica. A richiederlo sono le Regioni – tra queste la Lombardia – che intendono correre ai ripari con l’obiettivo di scongiurare il rischio di far saltare le inoculazioni per i cittadini in vacanza, che si trovano lontano da casa.

«Seconde dosi anticipate o posticipate di pochi giorni»: è questo il piano alternativo che diversi governatori stanno studiando, nel caso in cui la corsa contro il tempo per riuscire a connettere i sistemi informativi di tutte le aziende sanitarie del Paese non andasse a buon fine. L’immunizzazione potrebbe slittare anche per tanti giovani che hanno programmato mare e viaggi e potrebbero rimandare il primo ‘shot‘.

La rincorsa al turismo

Diversi Comuni a vocazione turistica lanciano l’ennesima esortazione al Commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, e nel frattempo le Asl si affrettano a riempire le agende, incrociando gli appuntamenti anche in base ai vaccini utilizzati, per ognuno dei quali la tempistica del richiamo varia in base alla casa farmaceutica. Escluso il mondose Johnson & Johnson – per il quale in territori come la Toscana c’è la corsa alla prenotazone – riguardo a Pfizer e Moderna (i cosiddetti ‘Rmna’) la seconda dose stabilita è a 42 giorni, mentre per Astrazeneca è di tre mesi. È proprio quest’ultimo vaccino che in queste ore varie Regioni stanno spingendo con diversi open day, sia per smaltirne le scorte che per evitare di fissare troppi appuntamenti soprattutto nel mese di agosto.

Al momento resta un’incognita anche la possibilità che la piattaforma nazionale di prenotazioni di Poste, attiva in sei regioni, possa fare da raccordo per i sistemi di tutti i territori d’Italia. Un altro ostacolo sarebbe la diversa dotazione di tipi di siero nei vari territori.

La Liguria – tra le più favorevoli a un ‘sistema’ per i villeggianti assieme ad Abruzzo, Molise e Calabria – ricorda già da adesso che è possibile usufruire dei servizi di un temporaneo medico di famiglia ma la procedura sarebbe troppo macchinosa per chi trascorre anche solo un weekend o una settimana fuori. Il timore sul calo delle somministrazioni nel periodo di alta stagione turistica ha spinto lo stesso Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, a chiedere le iniezioni anche nei luoghi di vacanza e negli aeroporti: «Mi giungono sempre più richieste di chiarimento da persone che hanno difficoltà ad organizzare le loro villeggiature oppure a doverle disdire per la seconda dose – spiega – . Non bisogna arrivare a questo, aiutiamo la ripresa del turismo».

In arrivo tre milioni di dosi

La macchina della distribuzione intanto va avanti. La prossima settimana è previsto l’arrivo di altre tre milioni di dosi: oltre ai 2,1 milioni di Pfizer, dovrebbero essere invece consegnati anche 200mila shot di Johnson & Johnson, 500mila di Astrazeneca e oltre 100mila di Moderna. E stavolta le destinazioni dei camion dell’esercito potrebbero subire diverse variazioni, in vista del meccanismo di compensazione previsto dalla stessa struttura commissariale per l’Emergenza. Il generale Figliuolo potrebbe così assecondare le richieste delle regioni più avanti, come Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte: per loro potrebbero esserci a disposizione le 500mila nuove dosi in arrivo del siero anglo svedese.

Corre invece il Lazio sul fronte degli over 40: nel primo giorno dell’open day appositamente dedicato a questa fascia d’età ci sono state oltre 10.000 somministrazioni e nelle prossime ore sarà possibile per gli ultraquarantenni di vaccinarsi solo presso il proprio medico di medicina generale con AstraZeneca o Johnson & Johnson, diversamente si dovrà aspettare l’apertura della fascia. Scaldano i motori anche le farmacie in Toscana, che in vista della chiusura di un accordo potrebbero aprire le inoculazioni entro fine mese.

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